I Disturbi correlati a Trauma e Stress

I Disturbi correlati a Trauma e Stress

Come suggerisce il nome, i Disturbi correlati a trauma e stress sono conseguenze dell’esposizione a uno o più eventi traumatici o stressanti. Nel DSM-5 sono stati classificati in maniera autonoma, indipendenti dai disturbi d’ansia nei quali erano inseriti fino alla precedente edizione.

Nello specifico, tra i principali disturbi di questa categoria ricordiamo:

  • Disturbo acuto da stress (Acute Stress Disorder, ASD);
  • Disturbo da stress post-traumatico (Posttraumatic Stress Disorder, PTSD);
  • Disturbi dell’adattamento (Adjustment Disorders, AD);
  • Disturbo reattivo dell’attaccamento (Reactive Attachment Disorder, RAD);
  • Disturbo da comportamento sociale disinibito (Disinhibited Social Engagement Disorder, DSED).

Sono varie le esperienze che possono rappresentare un trauma psicologico per l’individuo. Il tipo di trauma che la persona sperimenta è solo uno dei tanti fattori che determinano l’impatto del trauma stesso e la probabilità che si sviluppi un PTSD.

Riferendosi in particolare all’impatto delle diverse tipologie di traumi sullo sviluppo del bambino, la psichiatra americana Lenore Terr (1995) ha suddiviso il trauma in “Tipo I” e “Tipo II”.

  • Traumi di tipo I: eventi singoli, circoscritti e tendenzialmente inaspettati, il cui ricordo è relativamente completo e dettagliato e che generalmente producono nel bambino sintomi di ripetizione, evitamento, ipervigilanza, dispercezioni e percezioni erronee del corpo;
  • Traumi di tipo II: esposizioni prolungate e ripetute a circostanze esterne estreme, in cui l’elemento di ripetizione è accompagnato da un senso di anticipazione che mobilita strategie di coping tese ad affrontare il pericolo, quali ad esempio il diniego o la dissociazione; nei bambini inducono ottundimento affettivo, rabbia, intorpidimento.

 

Il trauma di tipo II è spesso interpersonale e causato da una persona nota alla vittima, ragion per cui solitamente implica un tradimento sostanziale della fiducia nelle relazioni primarie.  Il più delle volte si verifica in combinazione con altri traumi e comporta un rischio più elevato di sviluppare un disturbo post-traumatico. Questa tipologia di esperienze è anche conosciuta con il nome di Trauma complesso.

Non tutte le persone esposte a un trauma o un evento stressante rispondono allo stesso modo. Esperienze traumatiche diverse sono associate a differenti probabilità di sviluppare un disturbo post-traumatico poiché l’effetto sulla persona dipende da vari fattori, tra cui:

  • Tipo e gravità del trauma subìto;
  • Età della vittima al momento del trauma;
  • Relazione con l’abusante, se l’evento traumatico in questione è un abuso;
  • Tratti di personalità e fattori genetici;
  • Disturbi mentali preesistenti;
  • Percezione di pericolo di morte che accompagna l’evento;
  • Uso della dissociazione come difesa durante il trauma;
  • Disabilità e danni fisici conseguenti al trauma;
  • Basso supporto sociale dopo il trauma.

Andando ad esaminare più nel dettaglio le conseguenze patologiche del trauma, in questa sezione tratteremo sia il  PTSD sia il Disturbo Post-traumatico Complesso (Complex Posttraumatic Stress Disorder, PTSDc), già ampiamente utilizzato nella pratica clinica e recentemente riconosciuto come diagnosi ufficiale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Parleremo inoltre del Disturbo Traumatico dello Sviluppo (Development Traumatic Disorder, DTD), inteso come costrutto teorico per descrivere le conseguenze di traumi prolungati nel tempo nel contesto delle relazioni interpersonali, nello specifico avvenuti nel periodo di sviluppo (infanzia e adolescenza). Verranno trattati anche il Disturbo reattivo dell’attaccamento (Reactive Attachment Disorder, RAD) e il Disturbo da impegno sociale disinibito (Disinhibited Social Engagement Disorder, DSED), entrambi il risultato di trascuratezza, abbandono sociale e mancanza di adeguate cure durante l’infanzia. Concluderemo questa sezione parlando della somatizzazione, estremamente comune tra i sopravvissuti a un trauma, che molto spesso sviluppano dei sintomi fisici inspiegabili e non riconducibili a cause organiche.

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