- L’orgasmo maschile
- Descrizione del disturbo
- Cause mediche e farmacologiche
- Cause psicologiche
- Trattamento
La parola “orgasmo” è presente in tutte le culture, con nomi differenti a seconda della cultura di riferimento: climax o orgasm in inglese, sukun in urdu, trupti in tamil, orgazam in serbocroato, orgazmus in slovacco, ecc.
E’ un’emozione estrema, paragonabile a una scarica di energia e tensione seguita da un profondo stato di rilassamento definito fase di risoluzione. L’orgasmo è raggiunto infatti al culmine dell’eccitazione e mette fine alla reazione sessuale, spegnendo momentaneamente il desiderio. È seguito da una pausa caratterizzata da una momentanea insensibilità erotica e rilevante solo per gli uomini chiamata periodo refrattario.
La fase dell’orgasmo consiste nel raggiungimento del picco del piacere fisico e mentale cui, come prima accennato, segue una diminuzione della tensione sessuale fino al totale rilassamento e è dato da contrazioni ritmiche dei muscoli perineali e degli organi riproduttivi.
Le forti sensazioni che si avvertono a livello mentale insieme alle modificazioni fisiche fanno dell’orgasmo un’esperienza gratificante, unica e ben riconoscibile. Chi l’ha provato, lo sa. Altrimenti è come tentare di spiegare l’arcobaleno a un non vedente. Non è possibile.
L’orgasmo maschile coincide di norma con l’eiaculazione. Al raggiungimento dell’orgasmo, infatti, nell’uomo vi è la sensazione di inevitabilità dell’eiaculazione, seguita dall’emissione dello sperma. Le descrizioni maschili dell’orgasmo sono meno precise rispetto a quelle femminili; ciò suggeriscequindi, che gli uomini hanno una minore conoscenza della propria anatomia o più semplicemente sono più reticenti nella descrizione delle proprie sensazioni.
Nel disturbo dell’orgasmo maschile, la risposta agli stimoli sessuali e il mantenimento dell’erezione sono buoni, ma l’orgasmo non viene raggiunto. Pur provando l’urgente desiderio della scarica orgasmica e ricevendo una stimolazione sufficiente a provocarlo, in presenza di tale disturbo, l’uomo non riesce a innescare il riflesso orgasmico. In genere l’anorgasmia (assenza di orgasmo) avviene nel coito, ma non durante la masturbazione o con altre fonti di stimolazione.
La difficoltà del pieno compimento del rapporto sessuale crea una forte frustrazione e ansia di prestazione, poiché l’efficienza sessuale è uno degli elementi che concorrono alla costruzione di una soddisfacente immagine di sé. La presenza dell’ansia di prestazione complica in maniera determinante la risoluzione spontanea del problema, consolidando e moltiplicando le esperienze di fallimento. Un disturbo,che magari poteva essere solo occasionale, può così diventare ricorrente, richiedendo a questo punto l’intervento dello psicoterapeuta.
Il disturbo dell’orgasmo maschile si suddivide in
- Permanente o primario: il disturbo è presente da sempre; l’uomo non ha mai raggiunto l’orgasmo da solo o con il/la partner;
- Acquisito o secondario: il disturbo si è sviluppato in un momento successivo; l’uomo ha sviluppato il disturbo dopo avere provato in passato l’orgasmo;
- Generalizzato: lo scarso desiderio sessuale è presente in ogni situazione costantemente e al variare dei/delle partner;
- Situazionale: il disturbo è presente con un solo partner o solo in determinate circostanze.
Cause mediche e farmacologiche
Le cause del disturbo dell’orgasmo sono raramente fisiche anche se a volte questo disturbo è confuso con l’eiaculazione retrograda (eiaculazione in vescica invece che all’esterno).
Il disturbo dell’orgasmo può essere secondario a:
- malattie cardio-vascolari: ipertensione;
- malattie dell’ipofisi: ipopituitarismo;
- transezione completa, a volte parziale, del midollo spinale (pazienti paraplegici e tetraplegici);
- neuropatia: diabetica, alcolica, sclerosi laterale amiotrofica, neurite, spina bifida;
- antidepressivi MAOIs – (Inibitori delle Monoamine-Ossidasi): Parmodalin (Tranilcipromina), Nardil (Fenelzina);
- antidepressivi triciclici: Anafranil (Clomipramina), Tofranil (Imipramina), Trittico (Trazodone), Laroxil (Amitritiptilina );
- antidepressivi SSRI: (Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) – Eutimil (Paroxetina), Seroxat (Paroxetina), Sereupin (Paroxetina), Daparox (Paroxetina), Diesan (Fluoxetina), Fluotina (Fluoxetina), Prozac (Fluoxetina), Fluoxetina (Fluoxetina), Fluoxeren (Fluoxetina), Fevarin (Fluvoxamina), Dumirox (Fluvoxamina), Maveral (Fluvoxamina), Zoloft (Sertralina), Tatig (Sertralina), Seropram (Citalopram), Elopram (Citalopram), Cipralex (Escitalopram), Entact (Escitalopram);
- antidepressivi SNRI:(Inibitori della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina) – Efexor (Venlafaxina), Faxine (Venlafaxina), Xeristar (Duloxetina), Cymbalta (Duloxetina), Remeron (Mirtazapina), Davedax (Reboxetina), Endronax (Reboxetina);
- neurolettici tipici: Largactil (Clorpromazina), Prozin (Clorpromazina), Talofen (Promazina);
- ormoni: Corticosteroidi, Estrogeni;
- ipnotici:Fenobarbitale;
- anfetamine e cocaina.
Una volta escluse le cause di natura organica, possono essere prese in considerazione le ipotesi di tipo psicologico.
- educazione familiare e/o religiosa rigida e sessuofobica: convinzioni che rendono difficoltoso il rapporto con il proprio corpo, con la propria sessualità e con il sesso in generale;
- ‘Ansia da prestazione’: l’ansia è il fattore più frequentemente riscontrabile, anche se in genere è un effetto secondario e non la causa primaria del problema; l’uomo si appresta al rapporto sessuale con la paura di non essere all’altezza, di non riuscire a soddisfare il/la partner, con pensieri automatici quali “Ce la farò a venire?” “Riuscirò a venire?” “Riuscirò a metterla incinta?”;
- desiderio compulsivo di compiacere il/la partner: pensieri automatici tipici quali: “Un vero uomo deve durare molto tempo per soddisfare sessualmente una donna durante il rapporto”. “Gli uomini che non riescono a penetrare le donne non possono soddisfarle sessualmente”. “La qualità dell’erezione è ciò che soddisfa di più il/la partner”. “Un uomo deve essere capace di mantenere un’erezione fino alla fine di ogni rapporto sessuale”;
- essere accomodanti: tendenza a ‘dare’ piuttosto che a ‘prendere’, avere difficoltà a chiedere favori, …;
- decidere di procreare: il disturbo dell’orgasmo può comparire nel momento in cui i due partner decidono di avere rapporti sessuali mirati al concepimento; la spiegazione di tali difficoltà può essere trovata sia nell’ansia da prestazione (il dovere eiaculare in vagina) sia nella paura delle responsabilità derivanti, appunto, dal divenire genitori;
- stimolazioni o comportamenti sessuali inadeguati o insufficienti: scarsa stimolazione psicologica (eccitazione) e fisica;
- traumi relativi alla sfera sessuale: tutti i fattori che possiamo giudicare come traumatici, in modo più o meno palese, possono causare un’eiaculazione ritardata (rivelazione dell’infedeltà del/della partneressere stati visti da una persona investita di autorità durante il coito o durante la masturbazione, ecc.); un trauma grave sarà, quindi, alla base di un’inibizione, più o meno persistente, dell’eiaculazione; è possibile che tale trauma abbia radici non soltanto nella storia individuale del paziente, ma all’interno della coppia stessa;
- caratteristiche di personalità: bassa autostima, ipercontrollo, ecc.;
- problematiche nel rapporto di coppia: mancanza di fiducia verso il/la partner, stato di rabbia fortemente represso o ostilità verso il/la partner, mancanza di calore nella relazione
- fobia per lo sperma: credenze (o beliefs) riguardanti lo sperma (ad esempio: “Lo sperma fa schifo”, “Non posso toccarlo”, “Le donne hanno schifo dello sperma”, “Devo nascondere le cose sporche di sperma”, “Lo sperma è un escremento”, “Mi vergogno di emettere sperma”); queste credenze possono essere sintetizzate in: “Se eiaculerò sarò punito, abbandonato”. “Se eiaculerò nella donna, o sulla donna, avrà schifo di me”;
- omofobia interiorizzata;
- depressione.
Una volta escluse le cause di natura medico o organiche, il trattamento si concentra sugli aspetti psicologici.
Le terapie sessuali per chi soffre di questo disturbo sono fondate, in genere, sui principi dell’apprendimento. Si passa così ai trattamenti mirati ad aumentare le fonti di stimolazione fisica e/o a ridurre l’ansia da prestazione.
Il trattamento deve adottare un approccio multi modale diretto alle varie potenziali componenti del disturbo, in particolare:
- Psicoeducazione: conoscenza dell’anatomia sessuale e del ciclo di risposta sessuale (fasi del funzionamento erotico), miglioramento della consapevolezza del proprio corpo (esplorazione visiva e cinestesica), comprensione dei fattori fisiologici e psicologici coinvolti nel rapporto sessuale, esame delle credenze e dei miti comuni inerenti il sesso, ecc.
- Aumentare le stimolazioni e renderle adeguate al raggiungimento dell’orgasmo
- Apprendimento di tecniche di rilassamento e di gestione dell’ansia
- Tecniche Comportamentali: quali la focalizzazione sensoriale (procedura mediante la quale si ricomincia a manifestare affetto attraverso il contatto fisico), esposizione graduata, ecc.
- Tecnica del ‘counterbypassing’ o compito delle lamentele: il paziente viene aiutato a esprimere apertamente l’autentica ragione del disturbo,ovvero il fatto che vorrebbe rifiutarsi di eiaculare in quanto si sente sfruttato, usato o non eccitato dal/dalla partner. Lo scopo, dunque, sarebbe quello di rendere consapevole il suo “rifiuto di eiaculare”, mediante un insight (aumento di consapevolezza)
- Ristrutturazione cognitiva: far prendere consapevolezza di quanto a volte all’erezione non corrisponda una vera eccitazione, diventare, inoltre, consapevoli che forse la mancanza di eccitazione subentra per la tendenza a essere accomodanti, a ‘dare’ piuttosto che a ‘prendere’, affrontare il ‘desiderio compulsivo’ di dover compiacere il/la partner