Impotenza o Disfunzione erettile

Impotenza o Disfunzione erettile

L’eccitazione è un’emozione successiva e simile a quella del desiderio, ma più sviluppata a livello corporeo.

L’eccitazione sessuale nasce dal desiderio, prepara l’orgasmo e produce un’attivazione generale dell’organismo corrispondente ad un vissuto soggettivo di piacere sessuale.

L’eccitamento sessuale è quindi una percezione, sia mentale che fisica, di cambiamenti che portano all’attivazione sessuale.

Quando le difficoltà sessuali sono legate a questa fase del ciclo di risposta sessuale, si parla di disturbi dell’eccitamento sessuale in cui sono classificati il disturbo maschile dell’erezione, descritto qui sotto, e il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile.

In alcuni casi il disturbo è sempre stato presente, in altri è intermittente, a volte dipende dal tipo di partner o dalla qualità della relazione. La disfunzione erettile  è infatti suddivisa in:

  • Permanente: la persona ha, da sempre, presentato la disfunzione erettile;
  • Acquisito: la difficoltà è insorta in seguito ad esperienze personali negative che possono aver condizionato l’atteggiamento verso la sessualità;
  • Generalizzato: la difficoltà a eccitarsi è presente costantemente e al variare dei partner;
  • Situazionale: la difficoltà a eccitarsi è presente con un solo partner o solo in determinate circostanze ambientali.

Sebbene la frequenza del disturbo aumenti regolarmente col crescere dell’età, la disfunzione erettile può colpire uomini di qualunque età, in rapporti eterosessuali o omosessuali, e anche uomini single. I soggetti fumatori si confermano quelli maggiormente a rischio.

Il disturbo condiziona il benessere psicologico di moltissimi uomini, delle loro famiglie e dei loro possibili partner.

Cause fisiologiche, mediche e farmacologiche

Le cause della disfunzione erettile sono sia di natura organica (in particolare conseguenti a problemi di tipo vascolare) che psicologica. È quindi importante valutare la presenza di eventuali erezioni spontanee durante la notte e/o al risveglio oppure raggiunte, durante la masturbazione, con una stimolazione mentale (sesso virtuale, ad esempio).

Infatti, qualora non emerga alcun problema in queste situazioni, è molto probabile che vi sia un corretto funzionamento organico e che pertanto le cause siano, almeno in parte, di natura psicologica e/o relazionale.

In caso contrario, è opportuno consultare un urologo di fiducia e sottoporsi alle analisi di rito.La disfunzione erettile può essere secondaria a fattori organici quali:

  • malattie cardio-vascolari: occlusione dell’aorta e delle arterie periferiche, ipertensione;
  • malattie endocrine: diabete mellito, ipogonadismo, Malattia di Addison (insufficienza surrenale) e Sindrome di Cushing (eccessiva attività della ghiandola surrenale);
  • malattie dell’ipofisi: ad esempio l’iperprolactinemia e l’ipopituitarismo;
  • malattie della tiroide: ipotiroidismo;
  • malattie neurologiche: sclerosi multipla;
  • neuropatia: diabetica, alcolica, sclerosi laterale amiotrofica, neurite, spina bifida;
  • transezione del midollo spinale (pazienti paraplegici e tetraplegici);
  • tumori e malattie del sangue (es. leucemie) che provochino priapismo (erezione in assenza di stimolazione sessuale);
  • antidepressivi triciclici: Anafranil (Clomipramina), Tofranil (Imipramina), Trittico (Trazodone), Laroxil (Amitritiptilina);
  • ansiolitici: Valium (Benzodiazepine), Xanax (Benzodiazepine), Tavor (Benzodiazepine), Lexotan (Benzodiazepine), EN (Benzodiazepine), Ansiolin (Benzodiazepine) e Trittico (Trazodone);
  • neurolettici tipici: Largactil (Clorpromazina), Prozin (Clorpromazina), Talofen (Promazina);
  • antipertensivi: Inderal (Propanolo) e Hylorel (Guanetidina);
  • diuretici: Lasix (Tiazide) e Aldactone (Spironolattone);
  • ormoni: corticosteroidi e estrogeni;
  • ipnotici: Fenobarbitale;
  • antinfiammatori steroidei;
  • consumo di droghe: quali eroina, morfina, cocaina;
  • abuso di alcool;
  • nicotina.

Cause psicologiche e relazionali 

Nonostante sia innanzitutto opportuno escludere una causa medica, i fattori psicologici sono da tenere ben presenti in quanto possono influire sia sull’erezione che sul desiderio. Infatti, emozioni negative quali la depressione, la rabbia, il risentimento e, in particolare, l’ansia possono comportare difficoltà di erezione. Il disturbo erettile può infatti essere accompagnato da pensieri di paura del fallimento.

Se l’uomo comincia a vivere il rapporto sessuale come un test da superare, è facile che cominci a provare un’ansia sempre crescente, chiamata “ansia da prestazione”, ovvero il forte timore di non essere in grado di raggiungere o mantenere un’erezione. Questa ansia è spesso causata da:

  • timore dell’insuccesso: è normale, per chiunque, che si possano verificare occasionali cadute dell’erezione; se queste però vengono mal interpretate e/o drammatizzate (catastrofizzazioni), la persona avrà pensieri di ‘fallimento’ che potrebbero provocare insuccessi nei rapporti successivi, creando così un circolo vizioso,
  • timore di essere abbandonato o di non essere amato: la paura di essere lasciato o non amato in seguito a prestazioni sessuali non ‘adeguate’ alle aspettative;
  • incapacità a abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee: di solito si verifica in seguito a condizionamenti sessuofobici (tali condizionamenti personali e sociali determinano un aumento dell’ansia che aumenta la probabilità di una mancata erezione);
  • stress esterni: preoccupazioni di tipo economico, problemi di salute, preoccupazione per le implicazioni di una malattia (propria o di una persona cara) e/o paura di una ricaduta, dolore per la perdita di una persona cara, difficoltà sul lavoro, apprensione per i figli e i propri cari, ecc.
  • stress interni:  derivanti dal modo di pensare e di interpretare le situazioni, mancanza di problem- solving per trovare soluzioni adeguate, influenza dello stress sugli ormoni;
  • convinzioni disfunzionali:  “L’uomo deve sempre prendere l’iniziativa e deve gestire il rapporto sessuale”. “E’ più importante la prestazione piuttosto che l’espressione di affetto e interesse”. “Nel sesso, la prestazione è tutto!”
  • mancanza di coinvolgimento e/o di novità (Effetto Coolidge):  stimoli sessuali inadeguati o scarsi possono non consentire un’adeguata eccitazione;
  • eccessivo coinvolgimento e/o novità: una persona eccessivamente coinvolta a livello emozionale o in presenza di un/a nuovo/a partner può aumentare l’ansia da prestazione insieme alla probabilità di mancata erezione
  • omofobia interiorizzata;
  • personalità o tratti ossessivi.

La sessualità non è un fatto individuale e isolato, ma prevede uno scambio interpersonale così che la reattività sessuale (e quindi l’erezione), è influenzata da fattori relazionali quali:

  • attrazione;
  • fiducia;
  • vicinanza/distanza emotiva;
  • capacità di stabilire relazioni intime;
  • soddisfazione/insoddisfazione verso il proprio partner, verso il legame, verso la relazione, verso il matrimonio;
  • quantità e qualità del tempo condiviso;
  • condizionamenti religiosi;
  • condizionamenti culturali: ad esempio, la convinzione che ciò che è nuovo è meglio, caratteristico della odierna cultura ‘usa e getta’, è una convinzione irrazionale che fa sì che vi sia un’incessante ricerca della novità; in ambito sessuale e relazionale questo spesso si traduce in una svalutazione del rapporto sessuale con un/a partner con cui c’è una relazione duratura;
  • stereotipi e miti riguardanti la sessualità nell’anziano: “Il sesso non ha importanza nell’età avanzata. La vita dell’anziano è asessuata.”. “L’interesse per il sesso è anormale negli anziani”. “Nell’età avanzata, gli individui non provano desiderio sessuale, non sono sessualmente desiderabili né capaci”

Trattamento

La psicoterapia riveste un ruolo importante nel trattamento delle disfunzioni dell’erezione, indipendentemente dal fatto che la causa sia organica, psicologica o mista.

I fattori psicosociali sono importanti in ogni forma di disfunzione erettile, qualsiasi siano le cause. È infatti sempre più auspicabile riacquistare un certo controllo sulla propria erezione basandosi su abilità e strategie che possono essere autogestite piuttosto che dipendere da sostanze esterne quali i farmaci.

In particolare la terapia sessuale consiste in:

  • Psicoeducazione: conoscenza dell’anatomia sessuale e del ciclo di risposta sessuale (fasi del funzionamento erotico), miglioramento della consapevolezza del proprio corpo (esplorazione visiva e cinestesica), informazioni sui meccanismi alla base del processo di erezione e sulle cause della disfunzione erettile, comprensione dei fattori fisiologici e psicologici coinvolti nel rapporto sessuale, esame delle credenze e dei miti comuni inerenti il sesso, ecc.
  • Tecniche Comportamentali: focalizzazione sensoriale, coito “non esigente”, tecniche di stimolazione sensoriale per agire concretamente sui sintomi, ‘permesso di essere egoista’, ecc.;
  • Tecniche Cognitive: ristrutturazione cognitiva degli atteggiamenti, dei modi di pensare e delle convinzioni disfunzionali riguardanti il sesso che producono aspettative irrealistiche (ritenere che un uomo ‘normale’ debba costantemente mantenere l’erezione una volta raggiunta, credere che questa, una volta persa, non possa essere nuovamente raggiunta, ecc.); ristrutturazione cognitiva dei condizionamenti culturali (miti sessuali, omofobia interiorizzata, ecc.); riattribuzione verbale e decentramento per agire concretamente sui sintomi;
  • Tecniche di gestione dell’ansia;
  • Interventi interpersonali: affrontare problemi e conflitti quali l’intimità, la fiducia, la perdita dell’attrazione sessuale, i cambiamenti di status e di potere all’interno della coppia (ad esempio in seguito a un licenziamento);
  • Terapia di coppia per valutare la reazione del/della partner dell’uomo affetto da disfunzione erettile: ad esempio, se entrambi i partner si sentono sessualmente impacciati e insicuri, l’ansia aumenterà e si rivelerà ancora più controproducente al trattamento della disfunzione stessa;
  • Prevenzione delle ricaduta: apprendimento di specifiche strategie (ad esempio, aumentare la varietà di comportamenti intimi e affettivi oltre al semplice rapporto sessuale) al fine di mantenere gli obiettivi raggiunti;

Nel trattamento medico/farmacologico possono essere utili:

  • Farmaci a assunzione orale: Viagra, Cialis;
  • Iniezione nel pene di farmaci per la vasodilatazione locale;
  • Terapia chirurgica (nei casi più gravi a base organica): trattamento delle fughe venose, protesi idrauliche, protesi semirigide, rivascolarizzazione microchirurgica, ecc..

È importante sottolineare che, a meno che la natura del disturbo non sia di tipo esclusivamente organico, è indispensabile che alla terapia farmacologica sia affiancato un lavoro di tipo psicoterapeutico.

Se hai bisogno di aiuto o semplicemente vuoi contattare l’Istituto A.T. Beck per qualsiasi informazione,
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