Mancanza di eccitazione nell’uomo: desiderio sessuale ipoattivo

Mancanza di eccitazione nell’uomo: desiderio sessuale ipoattivo

L’eccitazione è un’emozione successiva e simile a quella del desiderio, ma più sviluppata a livello corporeo.

L’eccitazione è, quindi, come l’orgasmo, un fenomeno per lo più fisico che prevede una serie di reazioni neurovegetative, muscolari, endocrine e così via.

L’eccitazione sessuale nasce dal desiderio, prepara l’orgasmo e produce un’attivazione generale dell’organismo corrispondente a un vissuto soggettivo di piacere sessuale.

L’eccitamento sessuale è quindi una percezione, sia mentale che fisica, di cambiamenti che portano all’attivazione sessuale.

Quando le difficoltà sessuali sono legate a questa fase del ciclo di risposta sessuale, si parla di disturbi dell’eccitamento sessuale in cui sono classificati il disturbo dell’eccitazione sessuale maschile, descritto qui sotto, il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile.

Questo disturbo, annoverato per la prima volta nel DSM5, ha una prevalenza variabile a seconda del Paese di riferimento e degli strumenti di diagnosi utilizzati. Si stima comunque che il disturbo sia presente nel 6% della popolazione maschile tra 18-24 anni e nel 41% degli uomini tra 66-74 anni. Un’assenza persistente di desiderio sessuale (maggiore di 6 mesi) è comunque presente solamente nell’ 1.8% di uomini tra 16-44 anni.

Il disturbo dell’eccitazione sessuale maschile si suddivide in:

  • Permanente: l’uomo ha, da sempre, presentato la difficoltà;
  • Acquisito: le difficoltà che riguardano la risposta di eccitazione sono insorte in seguito ad apprendimenti culturali ed esperienze personali negative che possono aver condizionato l’atteggiamento verso la sessualità;
  • Generalizzato: la difficoltà a eccitarsi è presente costantemente e al variare dei partner;
  • Situazionale: la difficoltà a eccitarsi è presente con un solo partner o solo in determinate circostanze ambientali.

Durante la diagnosi di un disturbo dell’eccitazione sessuale maschile è molto importante prendere in considerazione il contesto interpersonale in cui la persona si trova: un minore desiderio sessuale rispetto al proprio partner da solo non è una informazione sufficiente per poter fare diagnosi. E’ necessario anche prendere in considerazione l’assenza o meno di pensieri e fantasie sessuali. Come per le donne, anche negli uomini esistono particolari fattori che innescano il desiderio sessuale, ma le ricerche dimostrano che gli uomini sono molto più attivati da fonti erotiche visive rispetto alle donne.

Il criterio temporale dei 6 mesi è un fattore molto importante per evitare di fare diagnosi di disturbo dell’eccitazione sessuale maschile in persone il cui l’abbassamento del desiderio sessuale è attribuibile a specifiche situazioni di vita momentanee: perdita del lavoro, lutto, termine della gravidanza della partner.

Naturalmente non dobbiamo dimenticare che, con l’avanzare dell’età, c’è un naturale declino del desiderio sessuale.

Qualche volta il disturbo dell’eccitazione sessuale maschile può essere associato a una disfunzione erettile (impotenza) o a disturbi di eiaculazione (precoce/tardiva/dolorosa). Per esempio una difficoltà erettile persistente potrebbe portare come conseguenza a un calo del desiderio. Uomini con un disturbo dell’eccitazione sessuale riportano che non sono mai loro a prendere l’iniziativa nell’intraprendere un rapporto sessuale, nè sono particolarmente recettivi ai segnali del partner. A volte, in presenza di disturbo dell’eccitazione sessuale, è necessario intraprendere dei preliminari (masturbazione propria o del partner) per accendere il desiderio: gli studi mostrano come siano normalmente gli uomini a iniziare i preliminari per accendere il desiderio del partner ma ciò non avviene il presenza del disturbo dove è l’altro a cominciare e spesso non viene neanche ricambiato.

Fattori di rischio

FATTORI TEMPERAMENTALI:

  • umore ansioso;
  • disturbi psichiatrici (50% in più di possibilità di avere un ipodesiderio sessuale di grado moderato o severo);
  • senso di autoefficacia, autostima, capacità di ascoltare il desiderio sessuale del proprio partner, il grado di empatia.

FATTORI SOCIO/CULTURALI E AMBIENTALI

  • l’utilizzo di alcool può influire sull’abbassamento del desiderio;
  • omofobia interiorizzata;
  • problemi nelle relazioni interpersonali;
  • cattiva educazione sessuale;
  • abuso in infanzia o adolescenza.

FATTORI GENETICI E FISIOLOGICI

  • iperprolattinemia;
  • età superiore ai 50 anni;
  • iposviluppo delle gonadi;
  • bassi livelli di testosterone.

Trattamento

ll trattamento attualmente prevede:

  • Psicoeducazione: conoscenza dell’anatomia sessuale e del ciclo di risposta sessuale (fasi del funzionamento erotico), miglioramento della consapevolezza del proprio corpo (esplorazione visiva e cinestesica), comprensione dei fattori fisiologici e psicologici coinvolti nel rapporto sessuale, esame delle credenze e dei miti comuni inerenti il sesso, ecc.;
  • Training di abilità sessuali;
  • Esercizi di Focalizzazione Sensoriale: procedura mediante la quale si ricomincia a manifestare l’affetto attraverso il contatto fisico,
  • Esercizi di stimolazione genitale e/o masturbazione;
  • Uso di materiale erotico (fotografie, film, libri) e stimolazione delle fantasie sessuali;
  • Training della comunicazione: facilitare la comunicazione generale e sessuale tra i partner.

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