Il Disturbo della Condotta è un disturbo di natura comportamentale di bambini e adolescenti che consiste nel violare, in maniera ripetitiva e persistente, le regole imposte dalla società e i diritti degli altri.
Quali sono le caratteristiche principali del disturbo?
Possiamo notare nel comportamento dei ragazzi affetti da disturbo della condotta:
- la tendenza ad essere aggressivi e prepotenti
- la volontà di intimorire gli altri dando inizio a discussioni e colluttazioni fisiche
- una certa crudeltà e un piacere nell’infliggere sofferenza fisica (anche nei confronti di animali)
- il ricorso ad armi o oggetti in grado di arrecare danni fisici ad altri, come coltelli, bastoni, pistole
- la messa in atto di aggressioni a scopo di furto, scippi, estorsioni di denaro, rapine a mano armata
In alcuni casi potrebbero essersi verificati episodi in cui hanno volontariamente appiccato il fuoco o distrutto proprietà altrui per il gusto di provocare danni o episodi in cui hanno cercato di forzare qualcuno ad avere con loro approcci sessuali.
Sono ragazzi che in generale mentono spesso e tendono a raggirare gli altri per ottenere vantaggi; spesso rubano intrufolandosi in appartamenti, automobili, negozi.
Quali altre caratteristiche psicologiche ha il bambino o l’adolenscente con DC?
Il Disturbo della Condotta dipende molto dagli aspetti cognitivi dei bambini che ne soffrono.
Il Disturbo si abbina di solito ad altri disturbi quali il Disturbo Oppositivo Provocatorio, il Deficit di Attenzione/Iperattività, ansia e depressione, cambi repentini d’umore (Disturbo Bipolare), basso livello intellettivo e problemi scolastici.
Tutto questo ha un effetto negativo sul funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
Questi bambini, eccessivamente sensibili a stimoli ostili e tendenti a compiere errori di valutazione rispetto alle intenzioni da parte degli altri) trovano nel comportamento aggressivo, nelle soluzioni orientate all’azione diretta, la propria modalità di fronteggiare le circostanze.
Si riscontrano anche scarsa capacità cooperativa, basso livello di empatia e una sovrastima della rabbia. La tendenza di questi ragazzi è orientata alla rivincita e alla dominanza invece che all’affiliazione, e viene attribuito poco valore alla sofferenza degli altri. I comportamenti aggressivi vengono emessi con l’aspettativa di produrre ricompense tangibili e di ridurre le reazioni aggressive, per lo più presunte, degli altri. Anche l’attenzione sembra essere danneggiata con difficoltà a recuperare in memoria soluzioni più adeguate e funzionali. Durante la pre-adolescenza non è difficile riscontrare bassa autostima
Come esordisce il disturbo e come evolve?
Il Disturbo della Condotta può comparire precocemente oppure svilupparsi solo più tardi durante l’ adolescenza.
Nel disturbo della condotta ad esordio precoce i primi sintomi si possono rilevare già prima dei 3 anni: i bambini appaiono irritabili, poco collaborativi e oppositivi, facilmente frustrati. Dopo i 3 anni queste caratteristiche si amplificano e cominciano a comparire anche azioni più palesemente aggressive, come picchiare i compagni e le maestre, rompere i giochi degli altri.
Dai 6 agli 8 anni i comportamenti aggressivi si stabilizzano, permangono i comportamenti oppositivi e le interazioni difficoltose con i genitori, aumentano le bugie e i tentativi di manipolare gli altri. I bambini tendono a percepire gli altri come accusanti e ostili, sperimentano l’isolamento perché allontanati dai compagni e si aggregano a gruppi di altri bambini aggressivi.
Dai 9 ai 14 anni l’aggressività manifesta diminuisce, ma aumentano la disubbidienza nei confronti dei genitori, gli atti vandalici, l’abuso di sostanze (come alcol, cannabis e altre sostanze illegali), le assenze scolastiche frequenti, gli episodi di fuga da casa.
Dopo i 14 anni i problemi di condotta tendono a cronicizzarsi fino ad arrivare a veri e propri atti criminosi, anche di natura sessuale. Non di rado infatti i ragazzi con Disturbo della Condotta hanno coinvolgimenti sessuali precoci con rischi di gravidanze indesiderate.
Quali sono i fattori di rischio?
La probabilità di sviluppare un Disturbo della Condotta aumenta a seconda della presenza dei fattori di rischio.
I fattori di rischio possono essere di tre tipi:
1. Biologici (è stato ipotizzato un funzionamento anomalo di alcuni meccanismi cerebrali deputati all’elaborazione delle informazioni e all’autoregolazione);
2. Legati al contesto familiare (accudimento genitoriale, relazioni genitori-bambino, difficoltà familiari)
3. Ambientali (svantaggio socio-economico).
In cosa consiste il trattamento?
La terapia cognitivo comportamentale si focalizza sulla percezione e sui pensieri dei bambini con Disturbo della Condotta nell’affrontare le situazioni ritenute provocanti o frustranti. Lavora su una molteplicità di componenti:
- psico-educazione al problem solving e alle abilità sociali, per incrementare la capacità di trovare soluzioni e migliorare le relazioni;
- sviluppo e incentivazione delle abilità di coping (fronteggiamento delle circostanze), per avere più strumenti per affrontare le situazioni;
- utilizzo di giochi di ruolo, per esperire e prendere coscienza, attraverso la drammatizzazione, delle dinamiche relazionali agite e per verificare le strategie apprese;
- lavoro esperenziale e compiti in vivo, per acquisire maggiore controllo sulle situazioni e sulle proprie reazioni;
- educazione all’affettività, per riconoscere e prendere consapevolezza dei propri stati emotivi;
- home-work, per allenarsi a casa a cambiare il proprio modo di agire;
- costo della risposta, tecnica comportamentale per diminuire la probabilità che una risposta inadeguata venga emessa.