Il Disturbo Narcisistico di Personalità e trauma

Il Disturbo Narcisistico di Personalità e trauma

La presenza di esperienze traumatiche infantili come abuso fisico, sessuale e neglect (trascuratezza) aumenta il rischio di sviluppare il Disturbo Narcisistico di Personalità (DNP) in età adulta. Sono state evidenziate altre dinamiche connesse con lo sviluppo del narcisismo, quali:

  • genitori con alte aspettative sui figli;
  • ambienti di vita viziati e con molta disponibilità economica;
  • differenti modalità educative tra fratelli più o meno privilegiati.

La persona con DNP presenta un elevato senso di grandiosità che la porta a ricercare un esagerato riconoscimento per il suo talento, la sua importanza e la sua unicità/specialità.

Seppur le convinzioni di estrema auto-sufficienza siano molto radicate, si riscontrano spesso cronici sentimenti di solitudine e vuoto. La persona con tratti narcisistici, infatti, può anche suscitare in coloro che la circondano la messa in atto di comportamenti che esprimono attenzione e cura nei suoi confronti; tuttavia, alla persona questi comportamenti non sembrano mai essere abbastanza perché non riescono ad appagare il suo estremo bisogno di riceverli.

Inoltre, la persona con DNP può apparire molto ambivalente agli occhi degli altri, perché in alcuni momenti cerca aiuto, in altri diventa oppositiva e aggressiva quando attribuisce la responsabilità di ciò che le accade a chi la circonda (ciò si riscontra frequentemente anche nel contesto della psicoterapia).

Nell’aspettativa di ottenere un trattamento speciale si trova spesso a sperimentare molta rabbia e sconcerto quando le sue richieste non vengono soddisfatte e, inoltre, nella sua ricerca costante dell’approvazione altrui diventa molto vulnerabile a ogni critica. La persona con DNP spesso mette in atto dei comportamenti finalizzati ad apparire come “molto brava e molto buona”, non riuscendo poi a capire il motivo per cui gli altri si allontanino o non le ricambino i favori (Mosquera & Gonzalez, 2011).

Il DNP ha una prevalenza di circa il 6%, caratterizza maggiormente (nel 50-75% dei casi) il sesso maschile (APA, 2013) e vari studi hanno mostrato che una storia costellata da eventi traumatici durante l’infanzia, tra cui l’abuso sessuale, aumenta il rischio di svilupparne i tratti (Pereda et al., 2011). E’ in aumento comunque la tendenza femminile tra le ultime generazioni.

Quando i bambini subiscono un abuso soffrono per le emozioni intense che provano e per l’impossibilità di trovare qualcuno che possa aiutarli, quindi iniziano a distanziarsi sia dalle proprie emozioni che dalle altre persone. Per fare un esempio, se le esperienze traumatiche infantili hanno fatto emergere sentimenti di vergogna, rabbia, impotenza, ecc., il bambino crescerà aspettandosi aggiuntiva vergogna, sfruttamento o abuso dalle interazioni con gli altri e con l’ambiente circostante. Così, per paura di soffrire ancora, eviterà di entrare in contatto con le emozioni che interpreta come segno di fragilità, non esprimerà i propri bisogni e non desidererà più la vicinanza emotiva degli altri, convincendosi di dover contare solo su se stesso, sulle proprie capacità e sui propri meriti, perché le persone intorno a lui (comprese le loro emozioni) non contano (Pinsky & Young, 2009).

Molte delle vittime di abuso che presentano tratti narcisistici sembrano aver costruito la propria identità/personalità intorno a credenze del tipo “tutte le cose brutte sono successe a me”, “è come se io non esistessi”, ecc. Soprattutto quando le persone sono state esposte a delle gravi esperienze traumatiche la personalità si organizza a partire dalle percezioni di vulnerabilità e difettosità personale, creando un sé grandioso (caratterizzato da convinzioni del tipo “sono più forte e potente degli altri”) in cui, però, la valutazione di sé dipende comunque dalle altre persone.

Alcuni autori, infine, hanno ipotizzato che quando le persone hanno subìto abusi durante l’infanzia crescono con l’aspettativa che gli altri prima o poi soddisferanno tutti i loro desideri, pensando, in età adulta, di ricevere finalmente (come fosse un loro diritto) ciò che non hanno mai avuto durante l’infanzia (Mosquera & Gonzalez, 2011).

Per il trattamento sono consigliate tecniche centrate sul trauma della Terapia Cognitiva Comportamentale, degli interventi basati sulla Mindfulness, dell’ EMDR e, per alcuni aspetti specifici legati al disturbo di personalità, la Schema Therapy  e la TMI.


Riferimenti

American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-5. Washington, D.C.: American Psychiatric Association.

Mosquera, D. & Gonzalez, A. (2011). Narcissism as a consequence of trauma and early experiences. ESTD Newsletter, 1(4): 4-6.

Pereda, N., Jimenez-Padilla, R. & Gallardo-Pujol, D. (2011). Personality disorders in child sexual abuse victims. Actas espanolas de psiquiatria, 39(2):131-139.

Pinsky, D. & Young, S.M. (2009). The Mirror Effect – How Celebrity Narcissism Is Seducing America. New York: Harper Collins.

Se hai bisogno di aiuto o semplicemente vuoi contattare l’Istituto A.T. Beck per qualsiasi informazione,
compila il modulo nella pagina contatti.

Back To Top
Cerca