Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
Le ossessioni si presentano come pensieri, immagini mentali o impulsi con contenuti sgradevoli che creano una grande quantità d’ansia a chi li sperimenta. Esempi di ossessioni includono preoccupazioni ricorrenti per la contaminazione da germi, preoccupazioni circa la possibilità che un membro della famiglia possa ammalarsi, o eccessiva preoccupazione per l’ordine.
Le compulsioni sono comportamenti, rituali (come lavarsi le mani, controllare che le serrature sia chiuse) o azioni mentali (ad esempio contare, pregare, ripetere alcune frasi) che i bambini e gli adolescenti si sentono obbligati a mettere in atto al fine di prevenire il verificarsi di eventi temuti e ridurre l’ansia (per esempio, “Se io conto fino a tre ogni volta che parlo con mia madre, poi lei non morirà”).
Ossessioni e compulsioni sono percepite dal bambino come eccessivamente disturbanti, occupano tanto tempo nell’arco della loro giornata (più di un’ora al giorno) o interferiscono con la loro routine quotidiana.
L’età di esordio del disturbo ossessivo compulsivo si colloca tra i 9 e gli 11 anni: l’incidenza nella popolazione infantile va dallo 0.2 all’1.9%, per salire negli adolescenti fino al 4.6%.
In età evolutiva le ossessioni più frequenti sono quelle che riguardano lo sporco, le ossessioni dubitative, di simmetria, sessuali e a contenuto aggressivo. Frequente anche la “scrupolosità”, che si manifesta attraverso il timore di fare o dire qualcosa di sbagliato.
I bambini e gli adolescenti con disturbo ossessivo-compulsivo possono tentare di ignorare questi pensieri o evitare i comportamenti, ma generalmente non si sentono in grado di farlo.
Gli adulti con DOC possono riconoscere che i loro pensieri e i loro comportamenti non sono razionali, questo diventa difficile per i bambini o gli adolescenti che non sempre hanno questa consapevolezza.
Potrebbero passare mesi o anni prima che i genitori si accorgano del disturbo perché i bambini spesso nascondono le loro ossessioni e i loro comportamenti compulsivi. Solitamente tentano di sopprimere i sintomi quando sono in mezzo agli altri (ad esempio a scuola), perché spinti da un forte bisogno di accettazione da parte dei pari. Il mostrare “strani comportamenti” provocherebbe in loro un forte imbarazzo.
OSSESSIONI E COMPULSIONI PIÙ COMUNI IN BAMBINI E ADOLESCENTI
Le Ossessioni di contaminazione sono quelle più comunemente riportate dai bambini e dagli adolescenti. I timori da contaminazione da sporcizia o da germi spingono ad eseguire eccessivi lavaggi che devono seguire regole auto determinate.
L’ossessione per la contaminazione non porta necessariamente a una pulizia eccessiva. Il pensiero ossessivo potrebbe essere legato alla paura di contaminarsi toccando alcune parti del corpo o alcuni oggetti personali, o entrambi, causando il rifiuto assoluto di entrarvi in contatto. Si potrebbero quindi osservare bambini che rifiutano di farsi la doccia, di allacciarsi le scarpe, di toccarsi i capelli e che non conservano più l’aspetto ben curato e pulito che avevano un tempo.
Le compulsioni di verifica sono anch’esse molto diffuse in età evolutiva. Spesso sono legate alla paura di provocare danni a sé o ad altri. In questo caso bambini e adolescenti potrebbero impiegare un tempo eccessivo per controllare la chiusura delle porte, delle finestre, degli interruttori della luce, delle prese elettriche e degli apparecchi elettronici. Questi comportamenti sono dettati dal tentativo di controllare l’ansia, derivante dal pensiero di poter essere responsabili di un’eventuale tragedia.
Alcuni bambini e adolescenti con disturbo ossessivo compulsivo hanno ossessioni superstiziose relative ai numeri. Possono avere numeri “fortunati” e numeri “sfortunati”, questo può portarli a ripetere un’azione per un determinato numero di volte, o a dover contare fino a un dato numero prima di agire.
Sono comuni anche le compulsioni di ripetizione, come entrare e uscire dalla porta, leggere un testo più volte, cancellare e riscrivere parole finché non si sente di averlo fatto nel modo “giusto”.
In età evolutiva sono inoltre diffuse le compulsioni di ordine e simmetria che riguardano la disposizione degli oggetti. Questi devono essere disposti in modo tale che siano simmetrici, i libri devono ad esempio essere perfettamente allineati, le penne devono essere appoggiate perfettamente sulla scrivania o sistemate in un determinato ordine nell’astuccio.
Nei bambini e negli adolescenti con disturbo ossessivo compulsivo si riscontrano spesso ossessioni di tipo aggressivo, legate alla paura di poter danneggiare gli altri o se stessi. Spesso sono associati a perfezionismo e a rigidità morale. Tra i comportamenti messi in atto per abbassare il loro livello d’ansia (compulsioni) vi è ad esempio la richiesta a un adulto di tagliare il cibo, il rifiuto di toccare coltelli e altri oggetti appuntiti o ancora la richiesta di nascondere tutti gli oggetti affilati della casa.
POTREBBE ESSERE UN DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO?
Durante il corso della malattia, gli adulti con DOC riconoscono che le loro ossessioni e compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Questo requisito diagnostico non può essere applicato ai bambini, che potrebbero non aver ancora sviluppato una consapevolezza cognitiva tale per esprimere questo giudizio.
La maggior parte dei bambini attraversa fasi dello sviluppo caratterizzate dalla normale presenza di piccoli comportamenti compulsivi e rituali. Questi comportamenti si riscontrano comunemente in bambini di età compresa tra due e otto anni, e sembrano essere funzionali al bisogno di controllare il loro ambiente e per gestire paure e ansie.
A sette anni è molto diffuso raccogliere degli oggetti (collezionare figurine, fumetti, pupazzi e bambole).
Tra i sette e gli undici anni, quando il gioco è legato soprattutto al rispetto di regole, un comportamento non conforme a queste rischia di scatenare pianti e grida.
In adolescenza invece i rituali tendono a diminuire lasciando spazio alle preoccupazioni ossessive legate a uno sport, alla musica o a un idolo.
Anche la superstizione è comune nei bambini e assume la forma di “pensiero magico”, in altre parole la convinzione di poter controllare gli eventi attraverso il potere dei loro pensieri o dei loro comportamenti. Così numeri “fortunati” e rime aiutano a sviluppare un senso di controllo e di padronanza.
Piccoli rituali aiutano i bambini e gli adolescenti nell’affrontare l’ansia legata alla separazione e a migliorare la socializzazione. Con la crescita la maggior parte di questi rituali scompare da sola.
Al contrario, i rituali del bambino con disturbo ossessivo compulsivo persistono nel tempo, sono invalidanti, provocano sofferenza, sentimenti di vergogna e portano all’isolamento.
IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO NEI BAMBINI E NEGLI ADOLESCENTI: COME SI MANIFESTA?
Spesso nel disturbo ossessivo compulsivo i pensieri e i comportamenti dei bambini sono fraintesi dai genitori, dai coetanei e dalle insegnanti. Riconoscerne i sintomi può essere complicato. Alcuni comportamenti possono essere interpretati come oppositivi, provocatori o letti come preoccupazioni prive di significato. Il riconoscimento del disturbo è reso ancora più complicato dal tentativo, messo in atto da bambini e adolescenti, di nascondere i loro sintomi o dal fatto di non sapere riconoscere ed esprimere le loro ansie.
La manifestazione del disturbo può variare nel tempo e nelle circostanze. I bambini possono essere in grado di resistere alle ossessioni e alle compulsioni a scuola, ma non esserlo a casa.
I sintomi possono accentuarsi in determinati periodi stressanti e modificarsi nella loro manifestazione. E’ abbastanza comune, ad esempio, per un bambino ossessionato dall’ordine iniziare a preoccuparsi per la pulizia.
Il disturbo ossessivo compulsivo se non trattato può causare severe limitazioni nei vari contesti di vita del bambino (relazioni con i coetanei, funzionamento scolastico e familiare).
IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO A CASA: COME SI MANIFESTA?
I sintomi del disturbo ossessivo compulsivo si manifestano con maggiore frequenza e intensità a casa piuttosto che a scuola. Lo svolgere semplici attività quotidiane può diventare molto stressante sia per il bambino sia per la sua famiglia, fino a far sperimentare un senso d’impotenza e perdita di speranza.
A casa, i genitori di bambini con DOC possono osservare alcuni dei sintomi elencati di seguito.
- Presenza di azioni che sono ripetute sempre nello stesso modo per evitare delle conseguenze temute (ad esempio lavarsi le mani in continuazione per paura di essersi contaminati, mantenere un ordine eccessivo per evitare conseguenze fatali).
- Eccessivo tempo impiegato nello svolgimento dei compiti.
- Quaderni strappati a causa di continue cancellature.
- Presenza di rigidi rituali che devono essere ripetuti prima di andare a dormire o appena svegli.
- Eccessivo tempo passato in bagno
- Eccessivo consumo di sapone o bagnoschiuma.
- Eccessiva lentezza nel prepararsi prima di andare a scuola.
- Rifiuto di svolgere alcune attività (come ad esempio tagliare il cibo con il coltello).
- Mostrare sofferenza e rabbia eccessive quando gli altri interrompono un rito. I bambini possono spesso fare dei capricci se ad esempio un genitore insiste sul non fargli lavare le mani o interrompe una loro azione.
- Difficoltà a spiegare un comportamento insolito. I bambini con DOC possono non essere in grado di spiegare le loro preoccupazioni ma affermare di sentirsi costretti a ripetere alcuni comportamenti.
- Tentativi di nascondere le compulsioni. Bambini e adolescenti spesso si vergognano dei loro rituali, per questo cercheranno di mantenerli segreti. Spesso si nascondono e passano molto tempo da soli nella loro cameretta.
- Eccessive richieste di rassicurazione rivolte ai genitori (ad esempio chiedere conferma alla madre di averlo visto chiudere la porta di casa).
DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO A SCUOLA: COME SI MANIFESTA?
A scuola, bambini e adolescenti potrebbero non riuscire a resistere alle loro ossessioni e compulsioni, a farne le spese è sicuramente il loro rendimento scolastico.
I sintomi più comunemente osservati in ambito scolastico sono i seguenti:
- Difficoltà di attenzione,
- Lentezza nel portare a termine i compiti assegnati,
- Rifiuto di svolgere le consegne,
- Eccessive cancellature sui quaderni,
- Quaderni strappati,
- Continue richieste di rassicurazione alle insegnanti,
- Ritardi nell’ingresso a scuola,
- Frequenti richieste di andare in bagno,
- Rifiuto di far toccare o prestare il proprio materiale ad altri bambini,
- Scarso rendimento scolastico,
- Isolamento sociale e ritiro dall’interazione con i pari,
- Bassa autostima.
I SETTE CONSIGLI UTILI ALLA FAMIGLIA PER GESTIRE IL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO DEL PROPRIO FIGLIO.
- Comprendere la malattia. Comprendere la natura del disturbo ossessivo-compulsivo e le sue conseguenze vi aiuterà ad entrare in empatia con la sofferenza del bambino e a comprenderne le difficoltà.
- Osservare i comportamenti del bambino e dell’adolescente. È fondamentale conoscere le manifestazioni del disturbo al fine di agire nella direzione del cambiamento. Registrate i momenti della giornata in cui si manifestano le compulsioni, la loro frequenza, durata e modalità di comparsa. Conoscere il DOC è il primo passo per poterlo superare.
- Evitare di rinforzare il comportamento problema. È importante non colludere con il disturbo del bambino o dell’adolescente, astenetevi dunque dal compiere azioni che mantengono il DOC (ad esempio dal mettere a disposizione grandi quantità di sapone, o offrirsi di fare qualcosa al posto del bambino).
- Non fornire rassicurazioni. Le rassicurazioni riducono l’ansia del bambino solo per un breve periodo, interferendo con lo sviluppo di nuove strategie di coping e nel processo di guarigione. Spesso potrebbe sembrarvi inevitabile fornire rassicurazioni, per questo potrebbe essere utile l’aiuto di un terapeuta esperto che vi aiuti a trovare un giusto equilibrio.
- Aiutare il bambino o adolescente a identificare la malattia come un’entità separata. Cercate con il bambino un nome per identificare il DOC, questo lo aiuterà a non identificarsi con esso. Incoraggiatelo a considerare il suo disturbo come un “bullo” che cerca di controllarlo e dice lui cosa fare e come farlo.
- Regolare le aspettative. Aiutate il bambino o il ragazzo a procedere per piccoli obiettivi. Questo aumenterà la possibilità di sperimentare successi, accrescendo la sua motivazione nel continuare la lotta contro il DOC.
- Lodate gli sforzi compiuti per resistere ai sintomi. Premiate anche gli sforzi più piccoli messi in atto dal bambino o dall’adolescente per resistere alle compulsioni. Questo aumenterà la possibilità che il comportamento si ripeta anche in futuro.
LA GESTIONE SCOLASTICA DELL’ALUNNO CON DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO.
Sono diversi i modi in cui la scuola e gli insegnanti possono aiutare un bambino o un adolescente con disturbo ossessivo-compulsivo. La flessibilità e un adeguato ambiente di sostegno sono essenziali per permettere allo studente con disturbo ossessivo-compulsivo di raggiungere il successo scolastico.
Di fondamentale importanza è la comunicazione tra genitori, insegnanti e professionisti coinvolti nel trattamento, al fine di adottare una metodologia comune nell’affrontare i sintomi e dirigere gli sforzi verso un unico obiettivo. Un proficuo rapporto di collaborazione permette di agire contro il disturbo ossessivo compulsivo su più livelli, aiutando bambini e ragazzi a generalizzare le risorse messe in campo nei diversi contesti di vita.
Di seguito sono riportati alcuni consigli utili per le insegnanti:
- Se è presente il perfezionismo, il bambino potrebbe avere difficoltà nel completare i compiti entro il limite di tempo assegnato. Permettetegli di utilizzare un computer per la scrittura dei testi. Il bambino non si sentirà obbligato a mettere in atto continue correzioni per raggiungere la perfezione.
- Consentite al bambino di registrare i compiti a casa o le lezioni se ha difficoltà a toccare il materiale per la scrittura.
- Se il bambino o l’adolescente presenta ossessioni legate ai numeri, fate attenzione a questi durante l’assegnazione dei compiti o durante le verifiche. Il bambino potrebbe non eseguire un esercizio non perché non ne è in grado, ma perché contiene determinati numeri.
- Diminuite il carico di compiti. Lo stress, insieme ad altre sollecitazioni, aggravano i sintomi.
- Se vi è la tendenza ad eseguire alcuni rituali in classe, concordate con il bambino o il ragazzo una modalità differente di metterli in atto (ad esempio, nel caso in cui senta l’impulso di dover toccare ogni banco prima di sedersi al suo posto, concordare di toccarne solo un determinato numero).
- Nel caso in cui il bambino o l’adolescente dovesse rifiutare di seguire delle indicazioni o di cambiare esercizio, tenete presente che il suo comportamento potrebbe essere dettato dall’ansia, piuttosto che da un’oppositività intenzionale.
- Siate consapevoli delle difficoltà che i bambini incontrano nei momenti di transizione. Accertatevi che lo studente sia a conoscenza delle attività che verranno svolte durante la giornata. Evitate dunque cambiamenti improvvisi di cui lui non è stato informato.
- Focalizzate l’attenzione sui punti di forza dell’allievo piuttosto che ribadire i punti di debolezza.
- Non punite mai un bambino o un ragazzo per aver messo in atto un rituale.
IL TRATTAMENTO DEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO IN BAMBINI E ADOLESCENTI
Il trattamento d’elezione per bambini e adolescenti con disturbo ossessivo compulsivo è la terapia cognitivo-comportamentale. Tramite questa i giovani affetti da DOC scoprono pian piano di poter avere un controllo sulla loro malattia e sulla gestione dell’ansia.
In particolare l’utilizzo della tecnica di esposizione con prevenzione della risposta (ERP) permette a bambini e adolescenti di confrontarsi con le proprie paure. Progressivamente potranno imparare risposte più adeguate alle situazioni temute, senza che vi sia la necessità di mettere in atto i rituali.
Attraverso l’ERP impareranno a non cedere a ciò che il disturbo gli dice di fare, imparando gradualmente ad affrontare le loro paure (esposizione), senza mettere in atto le compulsioni (prevenzione della risposta).
Progressivamente l’ERP darà loro la possibilità di testare che è improbabile che i loro timori si trasformino in realtà e a scoprire che anche le più intense sensazioni di ansia possono essere tollerate e affrontate.
Prendiamo l’esempio di un bambino che ha paura di toccare le maniglie delle porte per il timore di contaminarsi e che di conseguenza mette in atto eccessivi rituali di lavaggio. In questo caso sarà chiesto al bambino di toccare le maniglie, un po’ alla volta, gradualmente. Allo stesso tempo, il terapeuta chiederà al bambino di limitare, ritardare e modificare i lavaggi, fino ad interromperli. L’ERP gli permetterà così di verificare che non vi è nulla di pericoloso nel toccare le maniglie.
Attraverso la pratica e la persistenza, il bambino impara a tollerare gradi crescenti di ansia, senza dover ricorrere ai comportamenti compulsivi.