Mindfulness Based Stress Reduction per l’ansia
L’ansia (di cui parliamo diffusamente nella pagina dedicata) è un’esperienza molto comune a tutti.
Si tratta di una sensazione di paura o preoccupazione, di varia intensità e durata, che può essere causata da uno stimolo facilmente individuabile (esterno o interno) o che può manifestarsi senza che si riesca a individuarne con esattezza la causa scatenante.
Le emozioni di paura e preoccupazione si accompagnano spesso a sensazioni fisiche come palpitazioni, battito cardiaco accelerato, sudorazione, sensazione di farfalle nello stomaco, nausea, capogiri, tremore, ecc.
Distinguiamo tra ansia normale, che è la risposta dell’individuo a situazioni oggettivamente traumatizzanti, difficili o inusuali, e ansia patologica, in cui si verifica una sproporzione tra lo stimolo ansiogeno e la risposta del soggetto.
Il primo studio che si è focalizzato sugli effetti del programma MBSR sull’ansia è stato pubblicato da Kabat-Zinn nel 1992.
I 22 pazienti coinvolti erano affetti da diversi disturbi clinici.
I risultati dimostrano una significativa riduzione dei sintomi di ansia e depressione nei pazienti con i tre principali disturbi d’ansia (disturbo d’ansia generalizzato, disturbo di panico, disturbo di panico con agorafobia)
Nel 1995, uno studio di follow-up ha confermato i risultati a lungo termine a distanza di 3 anni.
Dal 1992, sono numerosi gli studi che hanno esaminato l’efficacia dei protocolli MBSR e MBCT sullo stress, l’ansia e la depressione (Kabat-Zinn et al. 1992; Miller et al. 1995; Baer, 2003; Ma & Teasdale 2004; Vujanovic, et al. 2007; Coelho et al. 2007; Kingston et al. 2007; Toneatto & Nguyen, 2007; Hoffman et al. 2010; Lawson, 2011; Vollestad et al. 2011).
Nel 2010, Hoffman e altri hanno passato in rassegna 727 studi sull’argomento, riscontrando che il protocollo MBSR migliora i sintomi dell’ansia e della depressione, anche quando questi sintomi sono associati con altri disturbi.
Diversi studi hanno, inoltre, esaminato l’impatto del programma MBSR sul disturbo d’ansia sociale. Tutti hanno rilevato una riduzione dei sintomi dell’ansia e un miglioramento dell’umore, della visione di sè e della qualità della vita (Koszycki, Benger, Shlik, e Bradwejn, 2007; Goldin, Ramel, et al., 2009; Jazaieri, Goldin, Werner, Ziv, e Gross, 2012; Goldin, Ziv, Jazaieri, Hahn, e Gross, 2013).
Nel 2010 Goldin e Gross hanno dimostrato, attraverso studi di neuroimaging, come il programma MBSR influenzi le basi neuronali della reattività emotiva e della regolazione delle emozioni nel disturbo d’ansia sociale, modificando gli indici dell’attività cerebrale.
Le valutazioni con neuroimaging hanno infatti mostrato che, in seguito al programma MBSR, si verifica una riduzione nell’esperienza di emozioni negative e nell’attività dell’amigdala, e una maggiore attività nelle aree cerebrali implicate nella distribuzione dell’attenzione.
In conclusione, negli ultimi 30 anni, il programma MBSR ha mostrato risultati interessanti nell’applicazione clinica per i disturbi d’ansia. Il protocollo sembra avere anche evidenze di neuroimaging, in particolare nei pazienti con disturbo d’ansia sociale.