I disturbi del sonno con esordio in età neonatale tendono generalmente a protrarsi anche negli anni successivi. È molto importante, quindi, che i genitori conoscano alcuni principi sul sonno in età evolutiva. Questo potrà esser loro d’aiuto, al fine di agevolare un buon sonno nel bambino fin dai primi mesi di vita.
Un concetto importante per ogni genitore, è sapere che il dormire bene può essere “appreso”. Dormire è, infatti, un processo parzialmente dipendente da stimoli discriminativi (come la presenza di un’altra persona accanto o l’utilizzo di un cuscino nuovo) e, l’associazione del sonno agli stimoli esterni si origina appunto con l’apprendimento. Determinati segnali possono influenzare il sonno, sia in modo positivo, sia negativo. Successivamente, questa associazione può essere modificata e riappresa. È possibile dunque “imparare” a dormire bene e mantenere un buon sonno attraverso l’apprendimento. Come tutte le abilità apprese, quando si è troppo stanchi è più difficile metterle in pratica, così anche il sonno subisce l’influenza della stanchezza. Per favorire un buon riposo del bambino è necessario quindi evitare di farlo stancare troppo. A tal fine, può essere molto utile cercare di seguire una regolare routine di addormentamento, che si ripete quotidianamente agli stessi orari. I neonati, ad esempio non dovrebbero mai superare l’orario di abituale addormentamento di più di 10-20 minuti (superato questo arco di tempo il neonato rischia di avere difficoltà a dormire a causa della troppa stanchezza).
Per fare in modo che il bambino apprenda una corretta routine di sonno, è importante che impari ad addormentarsi in modo indipendente (compatibilmente con l’età) dalla presenza dei genitori. Per questo motivo, è consigliato fare in modo che i momenti di passaggio dalla veglia al sonno non dipendano dall’assistenza del genitore.
Considerata questa premessa, per promuovere l’apprendimento di una buona routine di sonno nel neonato, può essere utile tenere a mente le seguenti informazioni:
- Il sonno del neonato è caratterizzato da molti cicli che si ripetono l’uno dopo l’altro. Un ciclo intero ha la durata di circa 45 minuti. Il periodo di sonno continuativo nel neonato, varia in genere dalle 2 alle 5 ore e tende ad aumentare con l’età (a 6 settimane sarà di 6 ore, a 8 settimane di 8 ore e a 12 settimane di 12 ore, compreso l’allattamento).
- Durante le prime tre settimane di vita, il bambino alterna ciclicamente nelle 24 ore il sonno alla nutrizione. Se l’alternanza sonno/alimentazione è adeguata, tenderà a piangere con poca frequenza. Un bambino che piange molto in questo periodo di vita potrebbe avere un problema di alternanza sonno/veglia.
- Un neonato con un sonno regolare può dormire fino a 18-21 ore al giorno.
- I periodi di veglia diurni del neonato sono compresi tra i 20 e i 40 minuti e tendono ad essere più brevi nelle ore notturne. Questi momenti includono le attività di accudimento e l’allattamento. È importante, durante la veglia, riconoscere i limiti delle capacità interattive del bambino in modo tale da non stancarlo troppo.
- Una delle principali cause della stanchezza del neonato è data dallo stare in braccio. Evitare quindi di tenerlo in braccio per un periodo di tempo eccessivo. Per lo stesso motivo, evitare che amici e parenti lo tengano in braccio.
- Svegliare il neonato solo se sono trascorse più di 4 ore dall’ultimo allattamento (seguire tale indicazione solo se l’aumento di peso del bambino è adeguato).
- Il momento dell’allattamento deve essere breve, sono raccomandati 15-30 minuti.
- Quando il neonato è pronto a dormire, è bene metterlo subito a letto in modo da promuovere l’associazione sonno-lettino.
Un’adeguata ed efficace prevenzione del disturbo del sonno nel bambino prevede anche la conoscenza dei principi basilari di igiene del sonno dell’infanzia, in base ai quali si consiglia di evitare alcune comuni abitudini scorrette, quali:
- Cullarlo in braccio fino all’addormentamento;
- Mantenere un contatto fisico, con un genitore durante l’addormentamento;
- Farlo addormentare in posti diversi dal lettino;
- Farlo addormentare in macchina;
- Dargli da bere o allattarlo durante l’addormentamento;
- Somministrare tisane o camomilla per facilitare l’addormentamento;
- Farlo stancare prima dell’ora dell’addormentamento;
- Farlo dormire a pancia in giù;
- Fare il bagnetto prima di andare a letto (nei bambini è uno stimolo eccitante!).
Per saperne di più
Symon B. “La consultazione breve con i genitori per prevenire i disturbi del sonno nella prima infanzia” in “Trattamenti comportamentali per i disturbi del sonno”, a cura di Perlis M, Aloia M, Kuhn B. Giovanni Fioriti ed. 2015. pp. 247-257.
Bruni O, Novelli L. Berillo L, Del Pozzo M, Forlani M. Insonnia in età pediatrica. Il Medico Pediatra 3: 33-38. 2010