Tra le varie conseguenze dell’abuso sessuale infantile vi può essere anche la presenza di sintomi psicotici, talvolta gravi. Alcuni studi hanno riscontrato un’alta presenza di esperienze traumatiche infantili (tra il 28% e il 73%) nelle persone affette da psicosi (Bendall et al., 2008) e la prevalenza del PTSD nei pazienti con schizofrenia è compresa tra il 17% e il 46% (p.e., Fan et al., 2008).
L’abuso sessuale infantile è risultato associato alla presenza di allucinazioni e deliri, e il contenuto di questi sintomi sembra direttamente legato alle esperienze traumatiche vissute (p.e., Mason et al., 2009). Bebbington e collaboratori (2011) hanno esaminato 7353 adulti riscontrando la presenza di una stretta associazione tra l’abuso sessuale e i sintomi psicotici nelle donne che, durante l’infanzia, erano state abusate con penetrazione rispetto a quelle abusate senza alcun contatto fisico.
Alcuni studi hanno mostrato che la relazione tra il trauma e i sintomi positivi in persone psicotiche è mediata dall’alterazione nella percezione di sé, dalle valutazioni negative personali, dalla bassa autostima, da alti livelli di ansia e di sensibilità allo stress, dalla depressione (p.e., Gracie et al., 2007; Lardinois et al., 2011).
Le cause dello sviluppo delle psicosi comunque possono essere varie. La scienza afferma che la schizofrenia è il risultato finale di una complessa interazione tra centinaia di geni e il rischio ambientale in cui nessuno di questi fattori, da solo, è in grado di causare la malattia (Gilmore, 2010). È probabile che si tratti di un fenomeno sotterraneo ed eterogeneo (“molti tipi di schizofrenia”) che rende fallimentari i tentativi di rintracciare una patofisiologia comune (Tamminga, 2014). La biologia personale ha, quindi, una sua importanza nel creare una vulnerabilità, ma possono essere coinvolti anche altri fattori (Heinz, 2013) quali:
- le complicazioni ostetriche;
- l’uso di cannabis in prima età adolescenziale;
- l’urbanizzazione;
- certe condizioni migratorie.
L’abuso sessuale infantile sembra far parte di quella “cascata” di fattori che influenzano e portano allo sviluppo dei sintomi. Infatti, pare che la presenza di sintomi psicotici sia fortemente aggravata dall’esposizione a esperienze traumatiche e che questi due fattori possano influenzarsi a vicenda.
L’esposizione al trauma infantile determina nella vittima la formazione di credenze negative su sé, sugli altri e sul mondo e delle convinzioni di essere vulnerabile, di non poter controllare gli eventi, che gli altri si approfitteranno di lei, che la danneggeranno, ecc. Questo alimenta e rinforza, dunque, i pensieri paranoidi, la sospettosità e l’ostilità verso gli altri.
Le teorie neurobiologiche affermano che chi è esposto a traumi infantili presenta una marcata disregolazione delle catecolamine e un alterato funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, cosa che rende le vittime più vulnerabili allo stress, aumentando quindi il rischio di psicosi (Kelleher et al., 2008).
Oltre al trattamento farmacologico, i pazienti psicotici (soprattutto in presenza di traumi complessi) beneficiano di trattamenti di Terapia Cognitvo Comportamentali centrati sul trauma (Bendall et al., 2011; Schafer & Fisher, 2011) che consentono:
- la psicoeducazione e la stabilizzazione dei sintomi;
- l’indagine sistematica sul trauma;
- l’individuazione dei sintomi attuali (allucinazioni, deliri, ecc.) in relazione al trauma;
- la ristrutturazione cognitiva;
- un miglior padroneggiamento delle attività quotidiane;
- la riduzione degli evitamenti.
Inoltre, si sono rivelati utili anche interventi basati sulla Mindfulness applicati alla psicosi (Gaudiano, 2015).
Riferimenti
Bebbington, P., Jonas, S., Kuipers, E., King, M.B. & Cooper, C. (2011). Childhood sexual abuse and psychosis: data from a cross-sectional national psychiatric survey in England. The British Journal of Psychiatry, 199: 29-37.
Bendall, S., Jackson, H.J., Hulbert, C.A. & McGorry, P.D. (2008). Childhood trauma and psychotic disorders: A systematic, critical review of the evidence. Schizophrenia Bulletin, 34: 568-578.
Bendall, S., Jackson, H.J., Hulbert, C.A. & McGorry, P.D. (2011). Childhood trauma and psychosis. An overview of the evidence and directions for clinical interventions. Family Matters, 89: 53-60.
Fan, X., Henderson, D.C., Nguyen, D.D., Cather, C., Freudenreich, O., Evins, A.E., Borba, C.P. & Goff, D.C. (2008). Posttraumatic stress disorder, cognitive function and quality of life in patients with schizophrenia. Psychiatry Research, 159: 140-146.
Gaudiano, B.A. (2015). Incorporating Acceptance and Mindfulness into the Treatment of Psychosis. Oxford University Press.
Gracie, A., Freeman, D., Green, S., Garety, P.A., Kuipers, E., Hardy, A., Ray, K., Dunn, G., Bebbington, P. & Fowler, D. (2007). The association between traumatic experience, paranoia and hallucinations: a test of the predictions of psychological models. Acta Psychiatrica Scandinavica, 116: 280-289.
Kelleher, I., Harley, M., Lynch, F., Louise Arseneault, L., Fitzpatrick C. & Cannon, M. (2008). Associations between childhood trauma, bullying and psychotic symptoms among a school-based adolescent sample. The British Journal of Psychiatry, 193: 378-382.
Lardinois, M., Lataster, T., Mengelers, R., Van Os, J. & Myin-Germeys, I. (2011). Childhood trauma and increased stress sensitivity in psychosis. Acta Psychiatrica Scandinavica, 123: 28-35.
Mason, O.J., Brett, E., Collinge, M., Curr, H. & Rhodes, J. (2009). Childhood abuse and the content of delusions. Child Abuse & Neglect, 33: 205-208.
Schafer, I. & Fisher, H.L. (2011) Childhood trauma and psychosis-what is the evidence? Dialogues in Clinical Neuroscience, 13(3): 360-365.