Breve guida pratica allo spannolinamento: 5 suggerimenti per mamma e papà

Breve guida pratica allo spannolinamento: 5 suggerimenti per mamma e papà

Spannolinamento

La prima regola fondamentale da sapere nel momento in cui ci si accinge al passaggio dal pannolino al vasino o al riduttore è che non c’è una regola precisa! Il passaggio è una delle conquiste più importante nello sviluppo di un bambino e la fretta non può farla da padrone. In linea generale le bambine acquisiscono il controllo sfinterico all’incirca al secondo anno di età, mentre i maschietti al terzo anno. Queste “scadenze” devono essere però prese come linee guida generali e non come tassativi da rispettare: ogni bambino ha la sua storia di vita e i suoi tempi e bisogna rispettarli altrimenti il rischio è quello di sviluppare nel bambino un’avversità all’uso del vasino o del bagno (se si decide di utilizzare il riduttore) che potrebbe dare qualche problema in futuro.

Sono 5 i suggerimenti per i genitori che si “cimentano nell’impresa”.

DAL LIBRO AL VASINO ATTRAVERSO IL GIOCO

È bene che i bambini si avvicinino a questo passaggio nel modo più positivo possibile. Si può cominciare presentando il vasino come un gioco e non una imposizione o una sfida da superare nel più breve tempo possibile. Libri come “Anna impara ad usare il water”, il “posticino della pipì” o ancora “cos’è la cacca” sono un ottimo aiuto per entrare nell’argomento. Capire attraverso brevi storie illustrate i vantaggi nell’utilizzo del vasino o del water, scoprire i vari tipi di pupù e i suoi utilizzi renderà l’argomento più leggero e creerà un momento di condivisione tra bimbo e genitore senza la “pesantezza” e la “doverizzazione” di rendere il pannolino un ricordo lontano. Ricordiamoci che il bambino non sa perché deve farlo, visto che fin da quanto è nato il pannolino è uno dei suoi più fedeli compagni: ha il diritto di sapere perché deve cambiare. Una volta entrati nell’argomento si passerà alla pratica. Sarà un momento piacevole e divertente scegliere il vasino o il riduttore con la forma o i colori preferiti del bambino e magari facendo prima delle prove con l’acqua o con una bambola si “simulerà” insieme l’uso.


GUARDO E FACCIO

Qualsiasi cosa si voglia insegnare ai bambini è bene ricordare che l’apprendimento per imitazione è un aspetto fondamentale da tener conto. Sedersi sul water e far vedere come si usa sarà un ottimo incentivo all’uso del riduttore. E’ bene ricordarsi che se si decide di optare per questa soluzione è fondamentale che questo abbia un rialzino sia per aiutare il bimbo a raggiungere il water sia per poggiare i piedini e quindi agevolare la spinta sfinterica.

 

SORRISI E LODI

Passare dal pannolino al vasino o al riduttore non è una cosa per niente facile. Sorridere, applaudire, congratularsi con il bambino ogni qualvolta sia riuscito ad usare il suo “nuovo amico” è un passaggio fondamentale non solo per rafforzarne l’uso ma anche per coltivare quel senso di autoefficacia che tanto sarà utile una volta divenuti grandi. Guardate insieme al bambino il suo prodotto e insieme buttatelo nel wc, salutando con la manina.

 

VASINO SOTTO L’OMBRELLONE

È uso comune consigliare il passaggio al vasino o al riduttore in estate. In realtà non esiste una stagione migliore dell’altra in termini di funzionalità sfinterica: semplicemente all’inizio gli incidenti capiteranno e viverli in pantaloncini o in costume sarà più facile da gestire per i genitori. Se però l’estate arriva e il bambino non è ancora pronto, anticipare i tempi può solo essere controproducente.

 

PORTA PAZIENZA

Il passaggio dal pannolino al vasino non è sempre una passeggiata. I genitori che si preparano a vivere l’esperienza devono prima essere consapevoli che il percorso potrebbe prevedere degli ostacoli per cui è bene munirsi di pazienza e costanza. Ecco perché si sconsiglia di decidere di fare “il grande passo” in situazioni stressanti come la nascita di un nuovo fratellino, traslochi, cambio di lavoro di uno dei genitori. Anche se lo scadere dei 18-24 mesi è arrivato se i genitori non sono pronti fisicamente e psicologicamente ad aiutare il proprio bambino in questa fondamentale tappa dello sviluppo, aspettare non sarà poi la fine del mondo. Se il bambino non è il primogenito è bene ricordare che i confronti con fratelli o sorelle più grandi che sono stati più veloci non daranno alcun risultato positivo. Che vantaggi può dare questo senso di frustrazione rispetto all’obiettivo da raggiungere?

 

Che cosa bisogna fare se il bambino si fa la pupù addosso nel primo periodo dopo aver tolto il pannolino? Qual è il comportamento più giusto da adottare in questi casi? È sbagliato sgridarlo? E bisogna premiarlo per averla fatta nel vasino?

Il controllo sfinterico della pupù tendenzialmente arriva dopo ed è un po’ più complesso di quello della pipì. Gli incidenti di percorso devono essere già messi in conto dai genitori per cui in questi casi non bisogna assolutamente sgridare il bambino perché vuol dire che ancora non ha acquisito la totale maturità del controllo sfinterico: come ci sentiremmo ad essere sgridati per una cosa che ancora non abbiamo ben imparato a fare e su cui non abbiamo ancora acquisito il pieno controllo?

Il rimprovero di sicuro non incentiverà il bambino a fare meglio ma anzi, se protratto nel tempo, potrebbe far nascere in lui sentimenti negativi nei confronti dell’uso del vasino o del riduttore portandolo anche a trattenere la cacca. I bambini quindi non vanno rimproverati ma vanno incoraggiati: il detto sbagliando si impara vale anche per loro, non solo per i grandi!

Quindi se il bambino si sporca lo si aiuterà a lavarsi e a cambiarsi e lo si incoraggerà dicendo che la prossima volta andrà meglio. La cosa più importante è comunque non tornare indietro. E’ preferibile cominciare lo “svezzamento” al pannolino di giorno e successivamente anche di notte. Il pannolino va tolto durante tutto il giorno: metterlo o toglierlo a seconda di specifiche esigenze come per esempio un viaggio o un avvenimento importante produce solamente l’effetto di confondere il bambino. Quando si toglie il pannolino il genitore deve mettere in conto che il bambino non sarà subito in grado di verbalizzare il suo bisogno impellente: sarà compito del genitore portalo al bagno a intervalli regolari via via più dilatati nel tempo. I bambini difficilmente all’inizio andranno in bagno se impegnati in un gioco o in un’altra attività di loro gradimento: sarà quindi compito dei genitori ricordare di andare al bagno. Se il bambino riesce nell’intento è bene premiarlo con lodi morali come complimenti o applausi. Utilizzare l’acquisto di giocattoli o altri beni materiali rischierebbe di creare nel bambino l’associazione VASINO = REGALO che non può né deve essere incentivata. Il bambino deve imparare ad usare il vasino perché buttare fuori pipì e pupù fa bene al suo corpo e non perché in cambio otterrà un giocattolo.

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