Cos’è
L’emetofobia (dal greco emein= vomito, fobos=paura) è una paura specifica ancora poco studiata e indagata. Chi soffre di emetofobia ha il terrore di vomitare o di vedere qualcun altro farlo.
Sintomi e diffusione
Ogni sintomo di malessere viene subito interpretato come un segnale che porterà di lì a poco la persona a vomitare. Questo spesso porta la persona con emetofobia a controllare ogni minimo sintomo del proprio corpo e soprattutto dello stomaco, diventando ipersensibile a qualsiasi segnale riesca a captare. Analizza tutto ciò che mangia per paura di ingerire cibi scaduti o avariati che potrebbero provocare il vomito.
La prevalenza risulta essere tra l’1.7% e il 3.1% negli uomini e tra il 6% e il 7% nelle donne.
Possibile confusione con altri disturbi
Il non mangiare può portare i soggetti che soffrono di emetofobia a una eccessiva magrezza tale da far pensare a una anoressia nervosa. L’emetofobia, però, non è causata da insoddisfazioni legate al proprio corpo o al proprio aspetto fisico, ma da una repulsione verso il vomitare.
Oltre all’anoressia, l’emetofobia potrebbe anche essere confusa con l’ipocondria (oggi definita dal DSM-5 Disturbo da ansia di Malattia) perché molti emetofobici hanno il terrore di ammalarsi; la differenza è nell’oggetto del terrore, che nel caso dell’ipocondria è la malattia, nell’emetofobia, invece, è proprio il vomito provocato dalla malattia.
Nei casi più gravi di emetofobia, anche la gravidanza può diventare un incubo tanto che le donne emetofobiche arrivano a rinunciare ad avere figli per paura delle nausee. Le paure che sottostanno alla fobia specifica del vomitare non riguardano solamente aspetti meramente fisiologici, come la difficoltà di respirare o la costrizione, ma vi è insita anche una componente sociale (perdita di controllo davanti agli altri).
Terapia
Per una descrizione delle terapie indicate per l’emetofobia, consultare la sezione Trattamento della pagina fobie-specifiche.