Il disturbo da shopping compulsivo (CBD – Compulsive Buying Disorder), anche definito “oniomania” è caratterizzato dalla presenza di acquisti eccessivi, ripetitivi e impulsivi. Dalle ultime ricerche si è evidenziato come il termine migliore per descrivere tale condizione sia “dipendenza da acquisti”, data la presenza di una forte sensibilità alla ricompensa e vista la somiglianza con le caratteristiche del gioco d’azzardo patologico.
Al momento è quindi più adeguato descrivere l’acquisto compulsivo come una dipendenza e non come un disturbo dell’umore o un disturbo ossessivo compulsivo.
La dipendenza da shopping (acquisto), rientra tra le sottocategorie delle dipendenze comportamentali, così come la dipendenza da sesso e da esercizio fisico (vigoressia). Ad oggi, queste non sono comprese all’interno del DSM-V proprio a causa della scarsa quantità di ricerche scientifiche necessarie a identificare queste categorie come dei disturbi mentali.
L’American Psychiatric Association (APA), difatti, ancora non riconosce la dipendenza da shopping come un disturbo a sé stante e vi è ancora un acceso dibattito sulla legittimità del disturbo.
Può essere descritta come un comportamento abituale che a lungo andare diventa il modo più usato per rispondere a eventi o sentimenti spiacevoli, portando a conseguenze sempre più negative nella vita della persona che lo mette in atto. L’acquisto compulsivo viene vissuto come un impulso irresistibile e incontrollabile che poi si traduce in un’eccessiva e dispendiosa attività di acquisto e in gravi difficoltà sociali, personali e/o finanziarie.
Le persone con dipendenza da shopping riferiscono di sperimentare una sensazione di tensione che viene alleviata, almeno temporaneamente, dagli acquisti effettuati.
Ogni persona è diversa dall’altra, come è diverso il prodotto verso il quale si sviluppa la dipendenza: può essere qualsiasi cosa come vestiti, scarpe, gioielli, prodotti di bellezza, articoli per la casa ma anche prodotti alimentari fino ad arrivare a beni immobili o azioni di mercato.
Sebbene non vi siano dei criteri diagnostici, si possono riscontrare delle caratteristiche distintive dell’acquisto compulsivo come:
- Fallire nei tentativi di fermare lo shopping compulsivo
- Mentire o nascondere la verità sui nuovi acquisti
- Problemi finanziari o debiti
- Preferire lo shopping ad altre attività (come vedere gli amici)
- Repentino cambio di umore (dalla gioia di aver comprato qualcosa al rimorso)
- Fare acquisti per far fronte allo stress
- Esaurire le carte di credito o aprirne di nuove senza pagare i saldi precedenti
- Comprare cose non necessarie o acquistare oggetti che rimangono inutilizzati
Dal momento che la dipendenza da shopping ad oggi non è inquadrabile come un disturbo, non si può parlare di una vera e propria sintomatologia clinica.
Diverse ricerche hanno, però, evidenziato che le persone con dipendenza da shopping mostrano:
- Maggiore impulsività
- Un deficit nel controllo degli impulsi
- Bassa autostima
- Depressione
- Ansia sociale
- Difficoltà nella gestione del denaro
Inoltre, la dipendenza da shopping sembra presentarsi spesso in comorbidità con:
- Disturbi d’ansia
- Comportamenti impulsivi
- Abuso di sostanze
La maggior parte delle cause della dipendenza da shopping riguardano aspetti psicologici, come il bisogno di riempire un senso di vuoto interiore, cercare di alleviare la sofferenza, gestire lo stress e le emozioni negative, sentire che si ha il controllo sulle situazioni, ricercare momenti di eccitazione, dare un senso alla propria vita ma anche per ottenere approvazione sociale e migliorare l’immagine di sé. (Niedermoser et al., 2021)
In generale, è possibile ricercare le cause della dipendenza da shopping negli altri tipi di dipendenze.
Analogamente ad altre dipendenze comportamentali, infatti, la dipendenza da shopping comporta un rinforzo comportamentale persistente per ottenere ricompense a breve termine, nonostante le conseguenze negative a lungo termine. Le dipendenze possono, quindi, essere concettualizzate come un meccanismo di coping messo in atto da persone con difficoltà nella regolazione emotiva.
La dipendenza da shopping sta diventando un argomento sempre più importante nella ricerca, soprattutto nel contesto dell’attuale pandemia (COVID-19). Quest’ultima, infatti, ha portato ad un aumento dei fattori di rischio percepiti. Nello specifico, la ricerca ha evidenziato come l’aumento dello stress dovuto alla pandemia, l’isolamento sociale e l’ampio tempo libero a disposizione abbiano contribuito a un incremento nella popolazione dei comportamenti patologici riguardo lo shopping. Inoltre il progresso sempre più rapido della digitalizzazione ha reso anche lo shopping online via via più accessibile. Leggi di più su:
La dipendenza da shopping ha un forte impatto sulla qualità di vita degli individui, causando diverse difficoltà in più ambiti, quali:
- La sfera finanziaria
- La sfera relazionale
- La sfera affettiva
- La sfera lavorativa
- La sfera personale (salute fisica e mentale)
Sulla base delle ultime ricerche si evidenzia come un trattamento combinato che preveda la terapia cognitivo-comportamentale, l’uso di antidepressivi e la partecipazione a gruppi di Auto Mutuo Aiuto sia più efficace rispetto a una monoterapia.
- Goslar, M., Leibetseder, M., Muench, H. M., Hofmann, S. G., & Laireiter, A. R. (2020). Treatments for internet addiction, sex addiction and compulsive buying: A meta-analysis. Journal of behavioral addictions, 9(1), 14-43.
- Halkiopoulos, C., Gkintoni, E., & Antonopoulou, H. (2020). Shopping Addiction and Emotion Based Decision-Making in Consumers. A Data Mining Approach. International Journal of Recent Scientific Research, 11 (2a), 37241-37246.
- O’Connor, K. (2005). Addicted to Shopping and Other Issues Women Have with Money. Harvest House Publishers.
- SARIGEDİK, E., & ÖLMEZ, S. B. The investigation of the relationships among coronavirus anxiety, cyberchondria, and online shopping. Konuralp Medical Journal, 13(S1), 446-454.
- Simion, I. (2018). Shopping addiction. Romanian Journal of Cognitive Behavioral Therapy and Hypnosis, 5(1-8), 20-31.
- Uzarska, A., Czerwiński, S. K., & Atroszko, P. A. (2021). Shopping addiction is driven by personal focus rather than social focus values but to the exclusion of achievement and self-direction. International Journal of Mental Health and Addiction, 19(3), 837-849.
- Niedermoser, D. W., Petitjean, S., Schweinfurth, N., Wirz, L., Ankli, V., Schilling, H., … & Walter, M. (2021). Shopping addiction: A brief review. Practice Innovations.