La Terapia Cognitivo-Comportamentale per l’Insonnia (CBT-I)

La Terapia Cognitivo-Comportamentale per l’Insonnia (CBT-I)

CBT-I sta per Cognitive Behavioral Therapy for Insomnia. Si tratta di una forma di terapia cognitivo-comportamentale multicomponenziale il cui target è specificatamente il disturbo nella continuità del sonno (difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno o entrambe le cose) ed è tipicamente composta da tecniche cognitivo-comportamentali, psicoeducazione e regole di igiene del sonno.

Il protocollo CBT-I è generalmente organizzato in otto moduli, ognuno dei quali prevede tecniche e obiettivi specifici. Le principali sono:

  • Tecnica del Controllo degli Stimoli (TCS). È finalizzata a rinforzare l’associazione camera-letto-sonno e a rimuovere i fattori che condizionano la mente al non dormire.
  • Tecnica di Restrizione del Sonno (TRS). Riduce temporaneamente il tempo che si sta a letto con l’obiettivo di aumentare l’efficienza del sonno. Si basa sul principio di omeostasi del sonno, secondo cui la riduzione delle ore di sonno aumenta la probabilità di addormentarsi.
  • Tecniche Cognitive. Hanno l’obiettivo di individuare e modificare i pensieri disfunzionali sul sonno e guidano il paziente nella riformulazione delle aspettative e degli atteggiamenti negativi ad esso connessi.
  • Tecnica del Controllo Cognitivo. Guida il paziente nella gestione dei momenti di riflessione sui propri problemi e preoccupazioni, al di fuori della camera da letto.

Alcune forme multicomponenziali di CBT-I includono anche training di rilassamento.

Per ridurre o eliminare il problema dell’insonnia, spesso può essere sufficiente intervenire sulle abitudini di vita (evitare i sonnellini pomeridiani, fare attività fisica durante il giorno, evitare di assumere caffeina o alcol la sera, modificare la propria alimentazione, ecc.) e sui fattori ambientali (il rumore, la temperatura nella stanza, la comodità del letto in cui si dorme, ecc.), agendo quindi sulla corretta applicazione delle regole di Igiene del Sonno (Chung et al., 2018).

Efficacia della CBT-I

Sin dal 1930 sono stati condotti più di 200 studi clinici sia su singoli interventi per l’insonnia (Controllo dello Stimolo, PMR, restrizione del sonno) sia su interventi multicomponenziali che potrebbero essere assimilati alla CBT-I. Questa vasta letteratura è stata riassunta quantitativamente usando statistiche meta-analitiche almeno in tre occasioni e c’è almeno una meta-analisi comparativa che valuta l’efficacia della CBT-I rispetto a farmaci agonisti delle benzodiazepine. I dati di questi studi suggeriscono che:

  • la farmacoterapia e la CBT-I producono effetti clinici comparabili al post trattamento in particolare sulla latenza del sonno, sul risveglio dopo l’addormentamento e sul numero di risvegli,
  • la CBT-I ha, minori effetti collaterali della farmacoterapia,
  • vi sono dati preliminari che suggeriscono che la CBT-I, alla fine del trattamento, ha effetti positivi sulla macro e la micro architettura del sonno (ad esempio produce un incremento del sonno ad onde lente e dell’attività delle onde delta NREM, mentre riduce l’attività delle onde alfa e beta NREM),
  • la CBT-I produce effetti clinici che persistono oltre la fine del trattamento, verificato fino a un follow-up di 24 mesi,
  • i costi della CBT-I, in pazienti che rispondono al trattamento, sono Il trattamento si realizza infatti efficacemente in 6 mesi mentre un’insonnia non trattata di pari durata ha costi sanitari, economici e sociali di gran lunga superiori.

La CBT-I viene effettuata nell’arco di 4-10 sessioni e può essere svolta in diverse modalità: terapia individuale, terapia di gruppo, biblioterapia, terapia online.

Si è mostrata efficace anche in persone che presentano insonnia associata a disturbi organici e psichiatrici, così come in adolescenti e anziani (Bennett, 2020).

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