Il DSM-5 (2013) classifica il disturbo bipolare nel seguente modo:
Il Disturbo bipolare tipo I
Caratterizzato dall’alternanza di fasi depressive e maniacali o miste, o dalla sola presenza di ricorrenti episodi maniacali. Generalmente la fase maniacale e la fase depressiva si susseguono senza la presenza di un intervallo; in altre forme è presente un periodo di umore stabile (eutimia) tra una fase e l’altra.
Il Disturbo bipolare di tipo II
Caratterizzato da episodi di depressione maggiore e da stati qualitativamente simili alla mania, ma meno intensi, denominati ipomaniacali.
Il disturbo ciclotimico
Caratterizzato da un’alterazione cronica dell’umore, presente consecutivamente per almeno due anni. Per porre diagnosi di disturbo ciclotimico è necessaria la presenza di diversi episodi ipomaniacali e di periodi con sintomi depressivi; la sintomatologia depressiva non raggiunge i criteri di gravità e durata dell’Episodio Depressivo Maggiore. L’esordio è spesso precoce, nell’adolescenza o nella prima età adulta.
Disturbo bipolare e disturbi correlati indotto da sostanze/farmaci
L’alterazione umorale si sviluppa nel contesto di un’intossicazione o di un’astinenza da sostanze psicoattive oppure successivamente all’assunzione di un farmaco.
Disturbo bipolare e disturbi correlati dovuto ad un’altra condizione medica
L’umore appare anormalmente elevato, espanso o irritabile e ci sono evidenze che l’alterazione umorale è la conseguenza diretta di una condizione medica sottostante.
Disturbo bipolare e disturbi correlati con altra specificazione
Si utilizza questa categoria quando i sintomi presentati dal paziente non soddisfano pienamente i criteri per uno qualsiasi dei disturbi precedentemente descritti, specificando la motivazione per cui i criteri non vengono soddisfatti.
Disturbo bipolare e disturbi correlati senza specificazione
Non viene specificata la ragione per cui i criteri per uno specifico disturbo bipolare e disturbi correlati non sono soddisfatti.