Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità (Cluster C)

Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità (Cluster C)

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità: che cosa è?

Le persone con Disturbo Ossessivo-Compulsivo di personalità sono caratterizzate dalla tendenza al perfezionismo, da elevati standard di prestazione e devozione per il lavoro e per la produttività che si traducono nell’attenzione minuziosa per dettagli, procedure e liste. Tendono a essere rigide, hanno difficoltà a delegare le attività in quanto ritengono che altre persone non siano in grado di svolgere il compito altrettanto bene, possono essere avare e sentire il bisogno di controllare il denaro al fine di prevenire eventuali catastrofi. Manifestano, inoltre, un’eccessiva preoccupazione per l’ordine, perseveranza, ostinazione, indecisione, inflessibilità, difficoltà a esprimere le proprie emozioni e una tendenza ad essere molto ruminativi, coscienziosi, moralisti e critici, soprattutto verso i propri errori.

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di personalità è diffuso nelle culture occidentali, soprattutto tra gli uomini. Questo può essere in parte dovuto all’alto valore che la società attribuisce a certe caratteristiche di questo disturbo, quali attenzione ai dettagli, autodisciplina, controllo emotivo, perseveranza, affidabilità e buone maniere. Tuttavia, alcuni individui posseggono queste qualità in una forma così estrema da causare forti disagi.

I problemi che si presentano più comunemente nei soggetti con disturbo ossessivo-compulsivo di personalità sono ansia, perfezionismo compulsivo, rigidità e un comportamento guidato da regole. Tutto questo li predispone a un’ansia cronica tipica del disturbo d’ansia generalizzato, che può intensificarsi al punto da causare un disturbo di panico, perché gli individui con DOCP vivono uno stress elevato dato dal conflitto tra la loro compulsività e le pressioni sociali e lavorative.

Un altro problema che può affliggere queste persone è la depressione, che può assumere la forma di un disturbo distimico o di una depressione maggiore. Possono inoltre sviluppare una serie di disturbi psicosomatici (mal di testa, mal di schiena, costipazione e ulcere) dovuti alla loro attivazione fisiologica elevata e cronica.

Anche i disturbi sessuali possono rappresentare un problema. Il disagio compulsivo legato alle emozioni, la mancanza di spontaneità, l’ipercontrollo e la rigidità impediscono una piena e libera espressione della propria sessualità. I disturbi sessuali più comuni sono la mancanza di desiderio, l’incapacità di provare un orgasmo e la dispareunia nelle donne, ed eiaculazione precoce e tardiva negli uomini.

Le parole chiave per descrivere questo disturbo di personalità sono “controllo”,

“dovere” e “perfezionista”. Il motto è “l’ordine è il mio dio”.

Caratteristiche psicologiche del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità

È utile analizzare le caratteristiche psicologiche degli individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo di personalità in termini di visione di se stessi e degli altri, credenze intermedie e profonde, minacce percepite, strategie di coping (affrontamento) ed emozioni principali:

  • Visione di se stessi: si considerano responsabili per loro stessi e per gli altri. Credono di dover fare affidamento solo su se stessi per essere certi che le cose vadano fatte. Si basano sulla loro coscienziosità perfezionista e sono guidati dai doveri. Si sentono spesso impotenti per la paura di essere sopraffatti e incapaci di funzionare. La loro eccessiva enfasi sui sistemi è un’ipercompensazione per la percezione di sé come difettati e impotenti
  • Visione degli altri: vedono gli altri come persone superficiali, spesso irresponsabili, incompetenti e auto indulgenti. I doveri vengono applicati anche agli altri nel tentativo di compensare la loro debolezza
  • Credenze intermedie e profonde: specialmente nei casi più gravi, hanno la credenza di poter essere sopraffatti, di essere disorganizzati e disorientati e, di conseguenza, di avere necessità di essere ordinati, sistematici, di avere regole per poter sopravvivere. Le loro assunzioni sono di questo tipo “se non ho un metodo, tutto va a rotoli”, “se io o gli altri non facciamo le cose al massimo, falliremo”, “se io faccio un errore, sono un fallito come persona”, “se ho un sistema perfetto, avrò successo e sarò felice”. Le loro regole sono degli imperativi: “devo avere il controllo”, “so cos’è la cosa migliore”, “devi farlo come ti dico io”, “i dettagli sono cruciali”, “le persone devono essere criticate in modo da prevenire errori futuri”
  • Minacce percepite: la minaccia principale riguarda i difetti, gli errori, la disorganizzazione, l’imperfezione. Tendono a catastrofizzare che le cose andranno a rotoli o che non saranno in grado di portarle a termine
  • Strategie di coping: avere un sistema di regole, di standard e di doveri
  • Emozioni principali: visti gli elevati standard perfezionistici, questi individui sono particolarmente predisposti a sviluppare ansia, disappunto e rabbia verso se stessi e gli altri. Nel caso di fallimento, diventeranno molto depressi

Sintomi della personalità ossessivo-compulsiva: come capire se una persona soffre di Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità

La persona con disturbo ossessivo compulsivo di personalità presenta almeno cinque dei seguenti sintomi in una varietà di contesti:

  • ansia
  • Difficoltà a esprimere stati d’animo ed emozioni
  • Preoccupazione per i dettagli, regole, liste, ordine, organizzazione e difficoltà a individuare le priorità con conseguente perdita dell’obiettivo principale
  • Eccessivo perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti (ad esempio, non è in grado di completare un progetto a causa di standard eccessivamente rigidi)
  • Senso di colpa nel caso in cui non ha soddisfatto gli standard lavorativi
  • Critica eccessiva e insoddisfazione per se stessi e per propri risultati
  • Eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività a discapito di attività di svago e di amicizia
  • Difficoltà a empatizzare, ovvero a comprendere e ad apprezzare idee, sentimenti e comportamenti altrui
  • Coscienziosità, scrupolosità, rigidità morale, etica o valoriale
  • Difficoltà a scartare oggetti usurati o senza valore, anche quando non hanno alcun valore sentimentale
  • Riluttanza a delegare compiti o a lavorare con gli altri salvo che non si sottomettano o assecondino il suo modo di fare le cose
  • Avarizia: il denaro è visto come qualcosa da accumulare per fronteggiare catastrofi future
  • Rigidità, testardaggine, tendenza al controllo e passività

Quali sono le cause del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità?

Un ruolo rilevante nell’insorgenza del Disturbo Ossessivo-compulsivo di personalità sembra essere ricoperto da esperienze precoci nell’ambiente familiare. E’ possibile che sia cresciuto con genitori iper-controllanti e poco affettuosi, estremamente responsabilizzanti e rimproveranti. Potrebbero avere richieste esagerate rispetto all’età del figlio, vedendo in questi un adulto in miniatura, e potrebbero porre eccessiva enfasi sui valori morali e sui principi etici inibendo contemporaneamente tutte le emozioni e comportamenti che appaiono incompatibili con tali valori (per esempio rabbia, sessualità, ecc.). Tali caratteristiche contribuiscono alla costruzione di una relazione di attaccamento contraddistinta da bassa cura, alto controllo e ambiguità: la figura di riferimento invierebbe sistematicamente messaggi contraddittori, comunicando affetto e apprezzamento sul piano verbale, ma freddezza, indifferenza e disapprovazione su quello non verbale.

Conseguenze del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di personalità è associato a difficoltà nel funzionamento psicosociale e a una ridotta qualità della vita. Dal punto di vista professionale, la tendenza al perfezionismo compromette la capacità di portare a termine i compiti assegnati, a capire quale compito ha la priorità o qual è il miglior modo di risolvere un problema.

Dal punto di vista relazionale, l’eccessiva dedizione alle attività di lavoro e alla produttività, a discapito dello svago e delle amicizie, rende difficile lo sviluppo e il mantenimento di un’adeguata rete sociale. Inoltre, la tendenza alla tristezza o alla rabbia nelle situazioni nelle quali non sono capaci di mantenere il controllo sull’ambiente circostante, unita all’avarizia e alla difficoltà di esprimere almeno direttamente le emozioni, fa sì che le poche relazioni sociali stabilite siano fredde e superficiali.

Cura del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità

I soggetti con Disturbo ossessivo compulsivo di personalità possono inizialmente rivolgersi a un professionista per via di disturbi correlati di ordine psicofisiologico; raramente si presentano per il loro perfezionismo, inflessibilità o l’ipercontrollo delle emozioni e del comportamento. Tali pazienti, a causa della difficoltà a scaricare le proprie tensioni interne e della tendenza a reprimere le proprie emozioni, spesso presentano manifestazioni di tipo psicosomatico come, ad esempio, impotenza sessuale, senso di stanchezza e sovraccarico, mal di schiena, mal di testa, ulcere, ecc.

Il successo del trattamento si manifesterà nella riduzione della tensione, del dolore o del disagio, insieme a una maggiore flessibilità nell’applicare gli standard e migliorare la produttività, la gestione del tempo e le relazioni interpersonali. Con questi pazienti, sarà importante essere precisi nell’elencare gli obiettivi da raggiungere. Molto spesso il loro perfezionismo li porterà a procrastinare e a non fare i compiti assegnati dal terapeuta. Saranno però poco consapevoli dei pensieri automatici che determinano questo comportamento, “non voglio fare questo compito perché voglio essere in grado di farlo perfettamente”, “devo evitare gli errori per essere una persona di valore”.

Tra i trattamenti efficaci per la cura del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di personalità è possibile citare la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia metacognitiva interpersonale.

La terapia cognitivo-comportamentale si pone come scopo fondamentale quello di favorire nel paziente i cambiamenti utili a condurre uno stile di vita più flessibile e sereno. Condizione necessaria è la creazione di un ambiente collaborativo grazie al quale terapeuta e paziente stabiliscono insieme gli obiettivi terapeutici da raggiungere per ridurre la sofferenza psicologica riportata. All’inizio verrà spiegato al paziente che le emozioni e il comportamento sono correlati ai suoi pensieri e al significato che attribuisce agli eventi della vita.

In particolare, il paziente viene aiutato a:

  • Riconoscere e accettare le proprie emozioni e i propri stati d’animo, riducendo l’autocritica e l’auto-colpevolizzazione rispetto a stati mentali positivi
  • Alleviare il senso del dovere, dedicando del tempo anche ad attività piacevoli e rilassanti
  • Porsi degli standard meno elevati
  • Raggiungere una maggiore flessibilità riguardo ai principi etici e morali interiorizzati

Per raggiungere tali obiettivi, la terapia cognitivo-comportamentale per la cura del Disturbo ossessivo compulsivo di personalità ricorre a una serie di tecniche e interventi di seguito schematizzati:

  • Gestione del worry e della ruminazione
  • Identificazione e messa in discussione delle convinzioni di base del paziente su se stesso, sugli altri e sul mondo
  • Validazione e accettazione, da parte del terapeuta, degli stati interni vissuti dal paziente come “sbagliati”
  • Tecniche di rilassamento
  • Tecniche di Mindfulness e MBSR
  • Esposizione graduale alle situazioni temute
  • Identificazione dei cicli interpersonali, ovvero come le modalità di pensiero di una persona intervengono nella relazione, spesso confermando i timori iniziali del paziente

La terapia metacognitiva interpersonale per la cura del Disturbo ossessivo compulsivo di personalità mira in particolare a:

  • Identificare la personale visione di se stesso e degli altri e i cicli interpersonali (come le personali credenze influenzano anche gli altri con reazioni che alla fine non fanno altro che confermare la convinzione di base)
  • Favorire la differenziazione, ovvero la capacità di distinguere tra fantasia e realtà, tra pensiero e ciò che realmente sta accadendo
  • Promuovere l’accesso alle parti sane del Sé
  • Esplorare nuovi modi di relazionarsi volti ad arricchire il repertorio del Sé funzionante
  • Favorire l’integrazione tra rappresentazioni diverse del Sé e dell’Altro
  • Promuovere il decentramento, ovvero la capacità di lettura e comprensione della mente altrui

L’intervento farmacologico con i pazienti che soffrono di Disturbo ossessivo compulsivo di personalità, quando ritenuto necessario, può includere l’uso di farmaci ansiolitici e antidepressivi. Il vantaggio della somministrazione di tali farmaci sta nel fatto che, alleviando l’ansia e la depressione che contribuiscono alla persistenza dei sintomi, i pazienti si mostrano più collaborativi, ampliando le possibilità del terapeuta di intervenire sulla loro rigida struttura di personalità.

Autore/i

Dott.ssa Antonella Montano

Dott.ssa Antonella Montano

Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta. Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy). Membro del Beck Institute International Advisory Committee di Philadelphia. È Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora. La Speranza dopo il Trauma (www.ilvasodipandora.org). Socio Fondatore e Vice Presidente di CBT-Italia. Insegna da anni protocolli Mindfulness Based (MBSR, MBCT, Mindful eating, ecc.) È Mindfulness Yoga Teacher ed Expert Yoga Trauma Teacher certificata CSEN e Yoga Alliance®. È autrice di numerosi libri, capitoli di libri e pubblicazioni.

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Dott.ssa Roberta Borzì

Dott.ssa Roberta Borzì

Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR. Socio AIAMC (Associazione Italiana di analisi e modificazione del comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva.) e membro ISST (International Society of Schema Therapy).

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