- Disturbo paranoide di personalità, cos’è e quanto è diffuso?
- Caratteristiche psicologiche del Disturbo Paranoide di Personalità
- Sintomi della personalità paranoide. Come capire se una persona soffre di Disturbo Paranoide di Personalità
- Quali sono le cause del Disturbo Paranoide di Personalità?
- Conseguenze del Disturbo Paranoide di Personalità
- Cura del Disturbo Paranoide di Personalità
La personalità paranoide è una condizione cronica e pervasiva caratterizzata da una modalità di pensiero distorta per via di una costante mancanza di fiducia e di una rigida sospettosità verso gli altri. La caratteristica essenziale di questo disturbo è, infatti, la persistente interpretazione delle intenzioni degli altri come malevole.
Gli individui con disturbo paranoide di personalità pensano che gli altri li sfrutteranno, li danneggeranno, li inganneranno anche in assenza di evidenze a supporto di questa ipotesi. Hanno dubbi sulla affidabilità dei loro amici (se ne hanno) o colleghi, senza alcun giustificato motivo, e passano in rassegna le azioni degli altri alla ricerca di prove di intenzioni malevoli, spesso ravvisando significati nascosti. Raramente hanno relazioni intime, ma quando le hanno, sono sospettosi della fedeltà del proprio partner.
Questi soggetti difficilmente si fidano o diventano intimi con altre persone, dal momento che temono che qualsiasi confidenza possa venire usata contro di loro. Spesso portano rancore per lunghi periodi di tempo e non sono disposti a perdonare il minimo torto che ritengono sia stato fatto loro.
Gli individui con disturbo paranoide di personalità spesso sostengono la loro idea con un alto grado di convincimento, e la vigilanza che si prefiggono di mantenere per sentirsi al sicuro li porta a sentirsi ansiosi ed emotivamente esausti.
La parola chiave per questo disturbo è “sfiducia”.
Riguardo la sua diffusione, questa patologia colpisce lo 0,5-2,5% della popolazione, con una maggiore incidenza tra le minoranze etniche e gli immigrati. Si presenta più frequentemente negli uomini rispetto che nelle donne.
Nonostante l’età di esordio coincida con l’adolescenza o con la prima fase della vita adulta, i dati clinici mostrano che la persona con disturbo paranoide di personalità si rivolge a un professionista solo dopo i 30-40 anni.
È utile analizzare le caratteristiche psicologiche degli individui con disturbo paranoide di personalità in termini di visione di se stessi e degli altri, credenze intermedie e profonde, minacce percepite, strategie di coping (affrontamento) ed emozioni principali:
- Visione di se stessi: si considerano come virtuosi e vulnerabili al maltrattamento da parte degli altri
- Visione degli altri: vedono gli altri essenzialmente come subdoli, ingannevoli, sleali e segretamente manipolativi. Credono che gli altri desiderino attivamente interferire con le loro attività, sminuirli, discriminarli, ma in un modo sottile e camuffato da una modalità innocente. Alcuni pazienti pensano che gli altri stiano facendo delle coalizioni segrete contro di loro
- Credenze intermedie e profonde: le credenze più profonde sono “sono vulnerabile”, “non posso fidarmi degli altri”, “sono ingannevoli e hanno cattive intenzioni verso di me”. Di conseguenza, “se non starò attento le persone mi sfrutteranno e approfitteranno di me”, “se le persone sono amichevoli, stanno cercando di usarmi”, “se le persone sono distanti, allora questo prova quanto io sia poco amichevole”
- Minacce percepite: la minaccia principale riguarda l’essere sminuito o che gli altri approfittino in un certo modo. Gli individui con disturbo paranoide di personalità sono spaventati da qualsiasi azione possa rappresentare una violazione del loro territorio, ideali, o relazioni
- Strategie di coping: sono ipervigili e sempre in allerta. Sono sospettosi, diffidenti, e vanno continuamente alla ricerca di segnali che sveleranno i “motivi nascosti” dei loro “avversari”. A volte, possono affrontare questi “avversari” con accuse di essere in torto e quindi provocare quel tipo di ostilità che credevano già esistesse
- Emozioni principali: rabbia per i presunti sfruttamenti e ansia per le minacce percepite
Per capire se una persona soffre di disturbo paranoide di personalità bisogna fare attenzione a una serie di segnali. Le persone con questo disturbo presentano i seguenti sintomi:
- Ritengono che gli altri faranno loro del male, si approfitteranno di loro o le umilieranno in qualche modo
- Si impegnano molto a proteggersi e a mantenere la distanza dagli altri
- Attaccano preventivamente quando si sentono minacciati
- Tendono a portare rancore, sono litigiosi e mostrano gelosia patologica
- Presentano una modalità di pensiero evidentemente distorta che si manifesta con la tendenza a leggere negativamente commenti o comportamenti innocui e a soffermarsi su offese passate
- A causa delle distorsioni del pensiero, non riescono a fidarsi degli altri e non riescono a sviluppare rapporti stretti
- Hanno una vita emotiva dominata da sfiducia e ostilità
Il pensiero di un soggetto con disturbo paranoide di personalità non è strettamente delirante, ma mostra uno stile cognitivo in cui la percezione della minaccia è alta e generalizzata. Ci sono forti convinzioni sulle intenzioni malevole degli altri, ma sono vaghe e centrate più sulla mancanza di valore piuttosto che sulla persecuzione. Le convinzioni dell’individuo con disturbo paranoide di personalità appaiono spesso meno sistematiche e
cristallizzate ma a volte più pervasive di quelle di un disturbo delirante.
Le cause del Disturbo Paranoide di Personalità non sono ancora del tutto chiare. Nell’insorgenza e nel mantenimento del disturbo paranoide interviene una combinazione di fattori genetici, sociali (come le prime interazioni nella fase di sviluppo sia con i familiari sia con i pari) e psicologici (come il temperamento, i tratti di personalità e le abilità di coping).
Si ritiene che traumi precoci nell’infanzia possano contribuire allo sviluppo di questo tipo di personalità. Si è rilevata, inoltre, una maggiore frequenza del disturbo paranoide di personalità in famiglie con storia di schizofrenia e disturbo delirante.
La persona con disturbo paranoide di personalità tende, senza alcuna reale motivazione, a interpretare le parole e le azioni degli altri come deliberatamente minacciose, umilianti o malevole. E’ spesso polemica e particolarmente suscettibile alle critiche alle quali risponde soprattutto con rabbia. L’atteggiamento sospettoso, tipico della persona con disturbo paranoide, si manifesta con la ricerca di segnali volti a confermare l’ipotesi iniziale di minaccia, offesa, pericolosità e falsità. Per far fronte a questa situazione, la persona con disturbo paranoide mette in atto una serie di comportamenti che la portano a prediligere uno stile di vita isolato, creando dei disagi a lavoro, in famiglia, nelle relazioni di amicizia e intime e che, nel lungo termine, possono condurre alla depressione e al ritiro sociale.
Le ricerche in questi anni hanno dimostrato che l’intervento sul Disturbo paranoide di personalità per essere efficace deve lavorare essenzialmente su tre fronti:
- Aiutare la persona a conoscere come fronteggiare le problematiche tipiche del disturbo paranoide di personalità
- Insegnare abilità di comunicazione utili negli ambienti sociali
- Contribuire a ridurre i livelli di sospettosità e di mancanza di fiducia negli altri
La terapia cognitivo-comportamentale è un trattamento efficace per la cura del disturbo paranoide di personalità. Dopo un’adeguata educazione sulle caratteristiche del disturbo e sulle conseguenze negative a livello personale e sociale, l’intervento mira a sollecitare la fiducia all’interno del setting terapeutico, esplorando l’ambivalenza, rispettando l’autonomia del soggetto e i suoi confini emotivi e invitandolo a non mettersi sulla difensiva.
In seguito l’obiettivo terapeutico diviene quello di regolare le distorsioni del pensiero e le credenze disfunzionali sugli altri nei rapporti interpersonali per lavorare in modo collaborativo e sviluppare convinzioni alternative e più funzionali.
In questo modo si riduce il personale bisogno di vigilanza, la percezione delle intenzioni e delle azioni degli altri diviene più realistica e vi è un’aumentata consapevolezza del punto di vista delle altre persone. Infine, si sperimentano comportamenti sociali più adattivi e si promuovono abilità che supportano le credenze più funzionali per ridurre la sospettosità e la diffidenza verso gli altri.
La terapia metacognitiva interpersonale è un altro trattamento particolarmente efficace nella cura del disturbo paranoide di personalità. Tale trattamento ha il fine di allenare il paziente a prendere consapevolezza dei pensieri, emozioni, comportamenti di risoluzione dei problemi.
In un secondo momento l’obiettivo diviene imparare a distinguere il proprio punto di vista da quello dell’altro e ciò che prova da ciò che sta realmente accadendo. Questo permette al paziente di realizzare quanto questa sovrapposizione gli appesantisca la mente, non permettendogli di vivere a pieno anzi, conducendolo a un atteggiamento polemico e di chiusura verso l’altro fino all’estremo dell’isolamento sociale.
L’ultima parte del trattamento è la messa in discussione dei pensieri ricorrenti tipici di questa personalità con riferimento all’interpretazione delle parole e delle azioni altrui mediante lo sviluppo di altre possibili spiegazioni altrettanto valide.