Dipendenza da Pornografia

Dipendenza da Pornografia

Dipendenza da Pornografia, cos’è

Negli ultimi anni, una delle dipendenze comportamentali di cui maggiormente si sta interessando la comunità scientifica è la Dipendenza Sessuale, in cui viene fatta rientrare una moltitudine di comportamenti relativi alla sfera sessuale (dalla continua ricerca di nuovi partner alla zoofilia, passando per la masturbazione, la pornografia, le pratiche sadomaso e tanti altri comportamenti specifici) che, diventando sempre più intrusivi, arrivando a interferire con la vita sociale, professionale e relazionale della persona coinvolta. 

Allo stesso tempo, anche l’affermarsi delle nuove tecnologie e degli smartphone, ha fatto sì che emergessero tutta una serie di comportamenti problematici e di dipendenza soprattutto nei confronti di Internet e della rete.

È curioso tuttavia che, nonostante vi sia un interesse sempre maggiore nei confronti di questi disturbi, il DSM-5 li abbia inseriti all’interno delle “Sezione 3”, relativa ai disturbi che richiedono maggiori approfondimenti e che perciò non sono ufficialmente diagnosticabili. Solamente nell’ICD-11, all’interno del capitolo dei “Disturbi da Controllo degli Impulsi”, è incluso il “Disturbo da Comportamento Sessuale Compulsivo”.

Uno dei comportamenti che senza dubbio può arrivare a rappresentare una forma di dipendenza, e che in un certo senso costituisce un punto d’incontro tra la “Dipendenza Sessuale” e la “Dipendenza da Internet”, è il cosiddetto “Problematic Use of Online Pornography – POPU”, ossia la “Dipendenza da Pornografia”, con particolare riferimento al materiale pornografico reperibile in rete. 

La dipendenza da pornografia è una forma di dipendenza sessuale che presenta una serie di sintomi caratteristici tra cui:

  • un incremento progressivo della quantità di tempo dedicato alla ricerca e alla fruizione di materiale pornografico (tolleranza);
  • una ricerca di contenuti a sfondo sessuale sempre più intensi o bizzarri;
  • la messa in atto di tentativi infruttuosi di interrompere o diminuire l’utilizzo di materiale pornografico;
  • il raggiungimento dell’orgasmo come unico modo per abbassare il livello di tensione, seppur solamente per un breve periodo di tempo, precedente all’esposizione al materiale pornografico;
  • l’emergere di sentimenti ed emozioni quali senso di colpa, vergogna e umiliazione successivi al raggiungimento dell’orgasmo;
  • il continuare a portare avanti il comportamento problematico nonostante questo sia alla base di numerose conseguenze negative relative al contesto sociale, familiare, lavorativo e individuale;
  • il mettere in atto numerosi tentativi di dissimulare, nascondere e/o negare la dipendenza.

Persone con dipendenza da pornografia non riescono perciò a controllare l’utilizzo di materiale pornografico e non si rendono conto del tempo che trascorrono vedendo filmati o immagini pornografiche, tempo che può arrivare anche a 10 o 12 ore consecutive, con un conseguente isolamento sempre maggiore dalla realtà.

È importante sottolineare come la persona porno-dipendente non sia alla ricerca di materiale pornografico con finalità puramente autoerotica: sebbene, come già detto in precedenza, è solo attraverso l’orgasmo che la persona riesce a ridurre la tensione, la pornografia assume una dimensione molto più ampia che va ad abbracciare parti che hanno a che fare con la quotidianità della persona, costringendola a dover vivere, pensare, immaginare e desiderare in funzione di essa.

La dipendenza da pornografia, inoltre, non prevede alcuna forma di interazione e di condivisione con gli altri: il piacere provato dalla persona porno-dipendente ha a che fare con la ricerca continua e individuale del materiale pornografico.

Diffusione della dipendenza da Pornografia

In letteratura gli studi scientifici relativi alla diffusione della “Dipendenza da Pornografia” sono abbastanza limitati. In ogni caso è possibile affermare come:

  • vi sia una prevalenza del disturbo in maschi giovani adulti rispetto alle femmine;
  • la percentuale di femmine, seppur inferiore a quella maschile, negli ultimi anni sia andata incontro a un progressivo aumento, soprattutto per quanto riguarda la fascia di età di donne comprese tra i 18 e i 26 anni. 

Un altro studio (Rissel et al.; 2017) ha confermato i dati sopracitati: prendendo in considerazione un campione di 20 mila partecipanti, si è notato come il 4,4% degli uomini presentasse sintomi di “Dipendenza da Pornografia” a fronte dell’1,8% della popolazione femminile. Le stesse percentuali erano applicabili in maniera più generale a una “Dipendenza Sessuale” non necessariamente correlata alla pornografia.

Cause e fattori di rischio

Comprendere le cause che possono aver portato allo sviluppo di una Dipendenza da pornografia, così come per tutte le altre dipendenze o altri disturbi psicologici, non è un compito facile. 

Innanzitutto, è opportuno chiarire come non esista un profilo tipico, specifico e ben delineato di un individuo che possa andare incontro allo sviluppo di questa dipendenza: è vero che è un disturbo maggiormente diffuso in maschi giovani adulti ma non è stato provato scientificamente che il genere o l’età possano essere identificati come fattori di rischio.

Allo stesso modo, non è dimostrato che l’essere single possa determinare lo sviluppo di una Dipendenza da Pornografia; infatti il problema riguarda anche una non trascurabile percentuale di persone che hanno relazioni stabili, sono sposate e hanno figli.

Alcuni dei fattori di rischio relativi alla porno-dipendenza possono essere fatti risalire all’interno dei cosiddetti “Fattori A” (De Alcaron et al.; 2019):

  • accessibility (accessibilità): con l’avvento degli smartphone e dei social device è possibile accedere al materiale pornografico online praticamente ovunque;
  • affordance (convenienza): in un primo periodo era necessario iscriversi a determinati siti a pagamento o comunque acquistare il materiale pornografico, a cui adesso invece si ha accesso gratuito;
  • anonymity (anonimato): in passato, nel momento in cui ci si iscriveva a un sito da cui accedere a del materiale pornografico, era necessario lasciare i propri dati personali mentre oggi tutto avviene in forma anonima.  

Sono poi da tenere in considerazione tutte quelle cause, in comune anche con lo sviluppo di una Dipendenza Sessuale, che, adottando una prospettiva di tipo bio-psico-sociale, rimandano a fattori di rischio biologico, psicologico e socio-relazionale. 

Tra i fattori di tipo biologico possiamo rintracciare:

  • modifiche strutturali di determinate aree cerebrali tra cui quelle coinvolte nei meccanismi di rinforzo e di ricompensa;
  • alterazioni nella produzione di neurotrasmettitori quali dopamina, serotonina, epinefrina ed endorfina;
  • uno squilibrio ormonale relativo alla produzione di testosterone negli uomini ed estrogeni nelle donne.

Per quanto riguarda i fattori di rischio psicologici troviamo:

Vi sono poi i fattori di rischio di tipo relazionale e sociale, tra cui possono essere annoverati:

  • specifiche esperienze di rifiuto da parte di persone care o del gruppo sociale di appartenenza;
  • mancanza di supporto da parte del contesto familiare e sociale con conseguente tendenza all’isolamento.

Conseguenze della Dipendenza da Pornografia

Così come per altri disturbi, anche la “Dipendenza da Pornografia” può portare a una serie di conseguenze negative sia da un punto di vista fisiologico che psicologico e relazionale.

Dal punto di vista delle conseguenze fisiologiche, è stato riscontrato come una tale dipendenza sia associata a:

  • modificazione del ritmo/sonno veglia;
  • disturbi del sonno con conseguenti difficoltà di concentrazione e attenzione;
  • impotenza o difficoltà nel mantenere l’erezione;
  • problemi di eiaculazione precoce.

Per quanto riguarda le conseguenze psicologiche possiamo annoverare:

  • calo dell’autostima;
  • aumento di vissuti negativi, quali senso di colpa e vergogna, e di stati riconducibili ad ansia e depressione;
  • incremento dei livelli di stress sperimentato;
  • calo del desiderio sessuale.

Sul piano relazionale risultano essere evidenti numerose conseguenze tra cui:

  • tendenza all’isolamento;
  • compromissione della relazione con il proprio partner;
  • diminuzione della qualità delle relazioni familiari;
  • perdita di interesse in attività che non abbiano a che fare con l’utilizzo di materiale pornografico;
  • scarso rendimento in ambito lavorativo e di studio.


Trattamento della Dipendenza da Pornografia

La combinazione tra farmacoterapia, psicoterapia e partecipazione a gruppi di auto-mutuo-aiuto sembra rappresentare il tipo di trattamento maggiormente efficace nei confronti della “Dipendenza da pornografia” (Wery et al.; 2017).

Per quanto riguarda l’approccio farmacologico, gli studi fino ad ora si sono concentrati sull’efficacia di:

  • paroxetina, ossia un farmaco appartenente alla classe degli inibitori selettivi del re-uptake della serotonina (SSRI), normalmente utilizzato nel trattamento di numerosi disturbi tra cui depressione, attacchi di panico, ansia sociale e generalizzata e disturbo ossessivo-compulsivo. Nello specifico tale farmaco sembra avere buoni risultati solo per quanto riguarda la riduzione dei livelli di ansia sperimentati dalla persona ma non nel contribuire alla diminuzione del comportamento problematico (Gola et al.; 2016);
  • naltrexone, farmaco antagonista dei recettori degli oppioidi di solito utilizzato nel trattamento da dipendenza da alcol o sostanze. Questo farmaco è spesso utilizzato con successo nei confronti della dipendenza sessuale e nelle dipendenze comportamentali in generale (Camacho et al.; 2018). 

Tra gli approcci psicoterapeutici che hanno dimostrato maggior successo troviamo la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC)  (Sniewski et al.; 2018) sulla base della quale la persona, attraverso specifiche tecniche sia di tipo cognitivo che comportamentale, potrà identificare:

  • fattori predisponenti, che indicano una vulnerabilità di base da parte della persona nello sviluppare un disturbo o nel mettere in atto un comportamento problematico, in questo caso l’eccessivo e incontrollato ricorso al materiale pornografico;
  • fattori precipitanti, ossia quelle situazioni, pensieri o emozioni che fungono da trigger e perciò facilitano l’emergere di un comportamento problematico;
  • fattori perpetuanti, che contribuiscono a mantenere il problema della “Dipendenza da Pornografia” nel tempo;
  • fattori protettivi, ossia quelle risorse in grado di contrastare la messa in atto del comportamento problematico o di ridurne gli effetti negativi;
  • modalità alternative più funzionali di gestione delle emozioni e delle situazioni problematiche da parte del soggetto.

All’interno dei trattamenti di stampo cognitivo comportamentale, nei confronti del trattamento della “Dipendenza da pornografia”, un ruolo importante è rivestito dagli approcci mindfulness-based finalizzati a porre l’attenzione ai propri pensieri, emozioni e comportamenti in maniera consapevole, non giudicante e nel momento presente. In particolare, un trattamento rivelatosi particolarmente efficace è quello dellAcceptance and Commitment Therapy (ACT) che, attraverso il concetto di accettazione, permette alla persona di identificare strategie di coping più funzionali. 

Così come per altre forme di dipendenza, anche nei confronti di quella relativa alla pornografia, si è rilevata efficace la partecipazione a gruppi di auto-mutuo-aiuto basati sul metodo dei 12 passi utilizzato già negli Alcolisti Anonimi – AA. All’interno di questi gruppi le persone hanno la possibilità di confrontarsi e sostenersi con individui che presentano il loro stesso problema. Ciò è fondamentale in quanto permette di comprendere meglio il proprio disturbo, di identificare i trigger che possono portare alla messa in atto del comportamento problematico e di prevenire le ricadute.

Bibliografia

  • Sniewski L., Farvid P., Carter P.; “The assessment and treatment of adult heterosexual men with self-perceived problematic pornography use: A review”; 2018.
  • Camacho M., Moura A.R., Oliveira-Maia A.J.; “Compulsive Sexual Behaviors Treated with Naltrexone Monotherapy. Prim”; 2018.
  • Gola M., Potenza M.N.; “Paroxetine Treatment of Problematic Pornography Use: A Case Series”; 2016.
  • Wéry A., Billieux, J.; “Problematic cybersex: Conceptualization, assessment, and treatment”; 2017.
  • French I.M., Hamilton L.D.; “Male-Centric and Female-Centric Pornography Consumption: Relationship with Sex Life and Attitudes in Young Adults”; 2018.
  • Messina B., Fuentes D., Tavares H., Abdo C.H.N., Scanavino M.d.T.; “Executive Functioning of Sexually Compulsive and Non-Sexually Compulsive Men Before and After Watching an Erotic Video”; 2017.
  • Slavin M., Scoglio A., Blycker G., Potenza M., Kraus S.; “Child Sexual Abuse and Compulsive Sexual Behaviour: A Systematic Literature Review”; 2021.
  • De Alarcón R., de la Iglesia I., Casado N.M.; “Online Porn Addiction: What We Know and What We Don’t – A Systematic Review”; 2019.
  • Rissel C., Richters J., de Visser R.O., McKee A., Yeung A., Caruana T.; “A Profile of Pornography Users in Australia: Findings from the Second Australian Study of Health and Relationships”; 2017.

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