La TCC è una terapia adatta al trattamento individuale, di coppia e di gruppo, e funziona a prescindere dal livello culturale, dalla condizione sociale e dall’orientamento sessuale del paziente.
L’approccio cognitivo-comportamentale è indicato nel caso di obesità in quanto consente di perseguire i due principali obiettivi del trattamento del sovrappeso.
Le tecniche comportamentali infatti consentono di determinare una perdita di peso corporeo del 5%-10% (peso più sano) e di raggiungere quindi il primo obiettivo del trattamento (ottenere un peso più sano).
Le tecniche cognitive invece agiscono principalmente sulle preoccupazioni e sulle problematiche inerenti l’aspetto fisico e il desiderio di cambiare forma fisica (l’immagine corporea del paziente) e su altre cognizioni centrali alla sovralimentazione. Questo fa sì che si possa raggiungere il secondo e fondamentale obiettivo del trattamento, il mantenimento del peso raggiunto).
Tecniche cognitive e comportamentali utilizzate nel trattamento dell’obesità
- Bilancia decisionale
- Auto-monitoraggio dell’assunzione di cibo
- Auto-monitoraggio del peso
- Tecniche di auto-rinforzo
- Strategie per valutare il sostegno sociale
- Tecniche di controllo degli stimoli
- Aumento della consapevolezza dei segnali biologici di fame e sazietà
- Ristrutturazione cognitiva
- Esempi di pensieri disfunzionali sull’alimentazione e sull’attività fisica
- Training sulle abilità di problem solving e sulla gestione delle emozioni
Bilancia decisionale
La ‘Bilancia decisionale’ è una tecnica utilizzata per confrontare i benefici e i costi percepiti nell’intraprendere un cambiamento comportamentale. Si mettono a confronto i benefici che ci si aspetta dalla perdita di peso e i costi che dovranno essere affrontati per raggiungere tale obiettivo.
Auto-monitoraggio dell’assunzione di cibo
L’auto-monitoraggio dell’assunzione di cibo è una tecnica tramite cui si registra su un diario la quantità e la qualità di cibo assunto, l’ora, il luogo e le circostanze (ambientali, interpersonali, emotive) che hanno influenzato il comportamento alimentare.
I due scopi principali sono:
- Raccogliere importanti informazioni riguardanti il comportamento alimentare
- Diventare consapevoli che l’alimentazione in eccesso non è un comportamento automatico ma è determinato dal fatto che alcune situazioni sociali, emotive, interpersonali e/o fisiologiche non sono gestite in modo adeguato.
Auto-monitoraggio del peso
L’auto-monitoraggio del peso è una tecnica che consiste nel valutare il peso settimanalmente, in un giorno prefissato. Si utilizza una tabella predisposta e la riproduzione di un grafico mensile.
Tecniche di auto-rinforzo
Le tecniche di auto-rinforzo prevedono la costruzione di un sistema di rinforzo capace di fornire ricompense e vantaggi a breve termine per le modificazioni comportamentali messe in atto fino a quando queste non produrranno dei vantaggi duraturi.
Strategie per valutare il sostegno sociale
L’ambiente esterno è caratterizzato da situazioni sociali, relazioni interpersonali (amici, familiari, conoscenti), ambiente di lavoro e stimoli alimentari che possono essere ostili.
L’ambiente che ci circonda, infatti, da un lato disprezza chi non è riuscito a rimanere magro, dall’altro stimola con ogni mezzo a mangiare in eccesso! È importante quindi individuare chi, nell’ambiente sociale, può dare il migliore sostegno e chi invece influisce negativamente.
Nello specifico, la tecnica consente di stilare una lista di persone con cui si è in stretto contatto (familiari, amici, colleghi, vicini) e successivamente di valutare ciascuna persona.
Tecniche di controllo degli stimoli
Il comportamento alimentare di ogni persona è suddivisibile in tre momenti:
- Gli antecedenti – eventi che si verificano prima di mangiare
- L’atto del mangiare – eventi che si verificano durante l’assunzione di cibo
- Le conseguenze – eventi che si verificano dopo l’assunzione di cibo
È possibile apprendere varie tecniche di controllo da applicare nei tre momenti:
- Strategie per gli antecedenti – strategie che aiutano a migliorare il modo di fare la spesa, di riporre, di preparare e di servire il cibo; ecc.
- Strategie per il momento del mangiare – strategie che aiutano a mangiare lentamente, non fare niente mentre si mangia (evitare di guardare la Tv, leggere; consumare il pasto nello stesso posto e ora, se possibile) Strategie per le conseguenze – strategie che aiutano a ridurre gli stimoli che si possono verificare in questo particolare momento (sparecchiare subito dopo aver terminato, non conservare gli avanzi, lasciare la tavola subito, ecc.).
Aumento della consapevolezza dei segnali biologici di fame e sazietà
Molte persone obese hanno molta difficoltà a distinguere le loro sensazioni biologiche di fame e sazietà. La conseguenza è che spesso si mangia non per fame ma per regole, abitudini o per gestire degli stati emotivi (rabbia, tristezza, ansia, ecc.).
È necessario quindi un addestramento per aumentare la consapevolezza dei propri segnali biologici di fame e sazietà; solo una volta diventati più consapevoli, si potrà gradualmente affidarsi ad essi per regolare il proprio comportamento alimentare.
Ristrutturazione cognitiva
L’intervento di ristrutturazione cognitiva implica una gamma di tecniche finalizzate a modificare le convinzioni, le immagini, le autoistruzioni della persona. Addestrare il soggetto ad acquisire la capacità di:
- Regolare i propri pensieri disfunzionali automatici
- Riconoscere le connessioni tra pensieri, emozioni e comportamento
- Esaminare le prove a favore e contro i pensieri automatici disfunzionali
- Sostituire i pensieri disfunzionali con interpretazioni più realistiche e funzionali
- Imparare ad individuare e a modificare le convinzioni disfunzionali che predispongono a travisare le proprie esperienze.
È particolarmente importante lavorare sui pensieri disfunzionali che la persona ha nei confronti dell’alimentazione e dell’attività fisica.
Esempi di pensieri disfunzionali sull’alimentazione e sull’attività fisica
Tutti in famiglia mi devono aiutare a seguire il programma, mangiando nella mia stessa maniera. Se questo non accadrà non potrò mai farcela. Non ho fatto attività fisica per quattro giorni tanto vale che salti anche i rimanenti giorni della settimana. Non posso resistere ai cioccolatini quando li vedo, devo mangiarli perché mi piacciono troppo. Questo mese sono troppo impegnato. Inizierò il mio programma di attività fisica da lunedì prossimo. È impossibile dire di no agli amici quando offrono cibo alle cene. Oggi ho avuto un giorno molto stressante, mi merito un po’ di riposo, salterò la mia seduta di attività fisica. Dovrei già essere stato in grado di perdere 10 kg , dal momento che non ci sono riuscito non valgo niente! Sono troppo grasso per fare attività fisica.
Training sulle abilità di problem solving e sulla gestione delle emozioni
È volto a far acquisire una serie di abilità per far fronte alle circostanze che aumentano il rischio di ricaduta. In particolare il training serve per:
- imparare a riconoscere le situazioni che pongono a rischio di una ricaduta e a utilizzare tecniche di risoluzione dei problemi per farvi fronte efficacemente senza perdere il controllo sull’alimentazione
- ristrutturare i pensieri disfunzionali, in particolare sull’alimentazione e sull’attività fisica
- discutere e modificare il senso di fallimento eventualmente presente in seguito a una ricaduta.
- gestire le emozioni intense quali ansia, rabbia, tristezza, frustrazione, impotenza al fine di evitare l’utilizzo del cibo per calmarsi; sfogarsi; anestetizzarsi; ecc.