Yoga Curiosità

Yoga Curiosità

Lo Yoga non è una religione

Malgrado le sue origini profondamente vincolate alla spiritualità, lo Yoga non è una religione né lo è stato negli intendimenti degli antichi.

Nato come veduta filosofica dell’esistenza volta alla realizzazione personale, attualmente è libero da ogni connessione originaria, al punto che è oramai una disciplina sportiva olimpica.

La pratica costante conduce a una maggiore intimità con se stessi che, in uno stato di quiete e raccoglimento introspettivo, può aiutare a riscoprire una dimensione spirituale sopita, pur non interferendo in alcun modo con le proprie convinzioni personali, credo o fede religiosa.

Lo Yoga non è solo per chi è agile o sano

Siamo abituati a vedere esibita la parte maggiormente scenografica dello Yoga: immagini di posizioni che richiedono un corpo magro, allenato, flessibile, tonico e reattivo; a volte i soggetti delle immagini sono giovani e appaiono perfettamente sani.

È bene tenere a mente, invece, che ci sono, in effetti, praticanti Yoga di età considerevoli, persone malate o assolutamente neofite: il maggior beneficio della pratica si ottiene da uno sforzo costante, modulato sulle possibilità del singolo, che saranno progressivamente incrementate in maniera commisurata.

Lo scopo ultimo, però, è il più importante: esso promuove la cura e l’attenzione al corpo, alla mente e ai propri limiti, la compassione e l’amorevolezza per se stessi, l’accortezza riguardosa verso il respiro, che si approfondisce. Perciò lo Yoga si rivela sicuro anche per chi si inoltra da inesperto negli esercizi, per chi soffre di dolori cronici, rigidità, malattie fisiche e psicologiche. Anche chi è costretto a letto o ha gravi problemi di mobilità può praticarlo secondo le sue esigenze e possibilità.

Lo scopo dello Yoga non è maggiore flessibilità ma equilibrio. La pratica mette alla prova ogni persona cogliendo le sue necessità e trasformando le sue debolezze in punti di forza: con dolcezza e senza porre l’accento sulla mancanza, anzi, esaltando la potenzialità nella sua purezza, per ciò che vale profondamente e oltre le apparenze.

I benefici dello Yoga

Oggidì anche la medicina ufficiale affianca lo Yoga alle terapie riabilitative psicofisiche e molti specialisti lo consigliano come attività sportiva e ricreativa, indicata anche per le donne gravide e per i bambini e gli anziani, proprio in virtù della possibilità di modulare l’entità dello sforzo da compiere.

Numerosi studi scientifici dimostrano i benefici dello Yoga, focalizzandosi nello specifico sul corpo e sulla psiche (McCall, 2007). Giusto per citarne alcuni:

  • tonifica e rende flessibile la muscolatura
  • migliora l’equilibrio
  • migliora le funzioni immunitarie
  • migliora la postura
  • aumenta la capacità polmonare e la respirazione
  • aumenta l’ossigenazione dei tessuti
  • rafforza le articolazioni
  • migliora la circolazione venosa e linfatica
  • rinforza le ossa
  • facilita il calo ponderale
  • migliora la propriocezione
  • rilassa il sistema nervoso e ne migliora il funzionamento
  • diminuisce i livelli di cortisolo
  • abbassa la pressione
  • agevola il processo di diluizione del sangue
  • allevia il dolore
  • favorisce la crescita spirituale
  • dà una maggiore tranquillità emotiva
  • incoraggia rapporti salutari

Il significato di Namaste

Namaste è il saluto rispettoso che permea l’intera cultura del subcontinente indiano attraverso le lingue e i gesti di tutta la popolazione che lo abita.

Il termine rappresenta una variante del sanscrito namaskar, che indica un saluto profondo con inchino a chi si ha dinanzi. Namaste è un composto dal verbo namah, inchinarsi, e te, la seconda persona singolare al dativo e dunque significa letteralmente “io mi inchino a te”. Nella cultura induista classica, prende la deriva ampia del riconoscimento della natura divina che è in ogni essere vivente e sfocia nel simbolismo di “mi inchino alla divinità che sei”. Un modo per esprimere altruismo generoso e riconoscere la bellezza dell’altro, affermandola.

Il saluto è accompagnato dal gesto di unire i palmi delle mani davanti al cuore (anjali mudra) e segna l’inizio e la fine della pratica Yoga. Si saluta l’insegnante e i compagni manifestando l’importanza che hanno per noi, uniti tutti come siamo da un’infinita catena di eventi che ci hanno condotti insieme in una stanza a coltivare il benessere personale e collettivo. Nel petto, proprio all’altezza del cuore, ognuno di noi possiede una scintilla divina che attende di essere alimentata, divenendo un fuoco capace di esaudirci anche nella disperazione e nella disistima di noi stessi.

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